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Giuseppe Uva, assolti carabinieri e poliziotti: “Nessun pestaggio”

Il Tribunale di Varese ha assolto tutti gli agenti accusati di aver ucciso l’uomo durante un fermo nel giugno del 2008. Dopo il verdetto la famiglia dell’uomo grida in aula: “Maledetti”
A cura di Antonio Palma
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Tutti assolti i sei poliziotti e i due carabinieri accusati dell'omicidio di Giuseppe Uva, il 43enne deceduto all'ospedale di Varese nel giugno 2008 dopo aver trascorso parte della notte nella caserma dei Carabinieri a seguito di un arresto. È quanto hanno deciso oggi i giudici della Corte d’assise di Varese al termine di un processo durato quasi due anni. Comprensibile la delusione dei familiari dell'uomo che dopo la lettura della sentenza sono usciti dall’aula gridando "maledetti". Felici per l'assoluzione gli imputati che si sono abbracciati sorridendo. A chiedere l'assoluzione per loro era stato lo stesso procuratore capo di Varese, Daniela Borgonovo, titolare dell'accusa. Secondo gli inquirenti, infatti, a seguito dell'inchiesta sul caso, si sarebbe arrivati alla conclusione che non vi fosse alcuna prova di un pestaggio nei confronti di Giuseppe Uva nella caserma dei carabinieri di Varese. Tesi accolta in pieno dai giudici.

Dopo quattro ore di camera di consiglio, il Tribunale di Varese infatti ha assolto i sei agenti di polizia e i due militari dell'arma per tutti i capi di imputazione per non aver commesso il fatto. Gli otto imputati erano accusati omicidio preterintenzionale, abbandono di incapace, abuso di autorità su arrestato e arresto illegale. Quest'ultimo reato durante il processo, che ha visto un centinaio i testimoni ascoltati e una decina le perizie di parte, era stato riqualificato in sequestro di persona.

Caso Uva, la famiglia: "Continueremo la nostra battaglia"

Secondo i familiari Uva avrebbe subito violenze da parte delle forze dell’ordine dopo essere stato fermato assieme all’amico Alberto Biggiogero mentre spostava alcune transenne nel centro di Varese perché ubriaco. Sono stati proprio gli avvocati della famiglia, parte civile nel Processo, a sostenere la vera accusa visto che il pm aveva chiesto l'assoluzione. "Continueremo la nostra battaglia", ha promesso la sorella di Uva, Lucia che da anni si batte per il caso di Giuseppe Uva.

"Finalmente è stata fatta giustizia.  Eravamo tranquilli perché quella notte non è successo nulla e nessuno di noi ha commesso reati. Non poteva andare diversamente" ha commentato invece Stefano Dal Bosco, uno dei due carabinieri imputati. Della stessa opinione era anche il Pm secondo il quale "non ci sono prove di comportamenti illegali" o di pestaggio da parte degli agenti e l'unico testimone di quella notte, Alberto Biggiogero, è stato considerato inattendibile.

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