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Il Movimento 5 Stelle apre alla Lega: “Facciamo la flat tax aumentando il deficit”

Non ci sarà bisogno di nessuna manovra correttiva. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, afferma di non poter rivelare completamente il contenuto della sua risposta alla lettera da Bruxelles riguardo i conti pubblici italiani, ma rassicura: “Il governo è tranquillo, le cose stanno andando bene. Gli obiettivi del 2019 saranno raggiunti rispettando le regole Ue”.
A cura di Annalisa Girardi
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Entro oggi è prevista una risposta da parte dell'Italia alla lettera dell'Unione europea, secondo cui il nostro Paese non avrebbe fatto progressi sufficienti sul debito, trasgredendo le direttive del Patto di stabilità. Il debito pubblico italiano, infatti, invece di scendere come previsto, è aumento nel corso dell'ultimo anno, passando dal 131,4% del 2017 al 132,2% del 2018. Tuttavia, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha affermato che non ci sarà bisogno di una manovra correttiva, precisando che la la risposta alla nota di Bruxelles servirà a "spiegare alla Commissione Ue cosa è accaduto, rispondendo ai chiarimenti richiesti".

Il ministro ha chiarito che il "forte rallentamento dell'economia l'anno scorso", sia stato il motivo centrale che non ha permesso di centrare l'obiettivo del debito: "Abbiamo ricevuto una lettera dalla Commissione Ue che era attesa da tempo, ed è stato deciso di mandarla dopo le elezioni europee, e noi stiamo rispondendo. I contenuti della risposta non posso anticiparli, ma non c'è nulla di segreto: in discussione è  il mancato raggiungimento dell'obiettivo del debito nel 2018".  Arrivando al Festival dell'Economia di Trento il ministro non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha precisato che il governo è "tranquillo" sui suoi conti pubblici.

"Prevediamo che l'obiettivo di deficit 2019 possa anche essere inferiore a quello previsto nell'ultimo Def, senza alcuna manovra", ha ribadito Tria sottolineando che "le cose stanno andando per il verso giusto". Il ministro ha anche spiegato che non è possibile "andare alla riduzione del debito in modo accelerato": ora è importante "non allarmare gli investitori", che devono vedere prospettive di crescita per ripristinare la loro fiducia nel Paese. Gli obiettivi del 2019 saranno raggiunti, ha continuato Tria, affermando che ciò sarò fatto nel pieno rispetto delle regole europee.

Matteo Salvini: "Alla Ue risponderemo spiegando che i compiti li abbiamo fatti"

Ieri mattina, Tria ha anche incontrato Matteo Salvini e una delegazione della Lega per parlare dei problemi economici italiani. "È stato un colloquio interessante e utile su tutti i temi economici" ha commentato il leader del Carroccio: "Abbiamo discusso dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa, della necessità di sbloccare i cantieri e le grandi opere, in generale del rilancio economico del Paese. Abbiamo condiviso l’importanza di un atteggiamento di tutte le istituzioni ed espresso la soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa della nostra economia che deve essere sostenuta da investimenti e taglio delle tasse".  In serata, ospite a Dritto e Rovescio su Retequattro, il ministro dell'Interno è tornato sulla risposta alla lettera da Bruxelles, dicendo che "risponderemo educatamente spiegando che compiti li abbiamo fatti. E se ci rimprovera che non va bene, noi diciamo che quest'anno lo Stato sta incassando di più, l'economia è ripartita grazie agli imprenditori e alcune misure di questo governo come quota 100″. Ma nessun aumento dell'Iva, ha concluso Salvini, ribadendo di essere al governo per ridurre le tasse e non per aumentarle.

Il Movimento 5 Stelle apre alla Lega: finanziare in deficit la flat tax

Secondo l'Agi, che cita autorevoli fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle, i pentastellati sarebbero pronti ad andare avanti sulla flat tax anche a costo di un aumento del deficit: "La proposta della Lega di finanziare in deficit la flat tax ci trova favorevoli – spiegano le fonti – A maggior ragione se, come apprendiamo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria già condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per i redditi fino ai 65.000 euro".

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