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Gaza, Netanyahu: nessuna pressione impedirà Israele di agire contro Hamas

“Nessuna pressione internazionale ci impedirà di agire contro i terroristi a Gaza”: è l’affondo del premier israeliano Benyamin Netanyahu. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime.
A cura di Susanna Picone
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Israele continuerà la sua offensiva militare sulla Striscia di Gaza finché non saranno più lanciati razzi contro le città israeliane. “Nessuna pressione internazionale ci impedirà di agire contro i terroristi a Gaza”: è quanto ha detto, citato dai media, il premier Benyamin Netanyahu. Premier che, facendo riferimento all’escalation di violenze nella Striscia di Gaza, ha affermato di essere pronto a tutto: “Soppesiamo tutto, ci prepariamo a tutto. Tsahal (l'esercito israeliano) ha avuto ordine di tenersi pronto”, così rispondendo alla domanda di una giornalista relativa ad una possibile operazione di terra a Gaza. Il capo di stato maggiore israeliano, generale Benny Gantz, durante una visita in una base di parà ha confermato che l’esercito ha bisogno “solo di una direttiva politica” per dare inizio a una possibile operazione militare di terra nella Striscia di Gaza.

Hamas: fermate i voli su Tel Aviv

Hamas intanto ha detto di essere pronto a combattere per mesi, aggiungendo che un cessate il fuoco dovrà comportare la rimozione del blocco di Gaza e la liberazione dei detenuti arrestati il mese scorso. Il leader di Hamas a Gaza, Ismail Haniye, rivolto a Israele, ha detto: “La nostra gente vincerà a prescindere dal numero di vittime e dalle minacce. Il nostro popolo è unito e sostiene la resistenza”. L'ala militare del movimento islamista ha messo in guardia le compagnie aeree internazionali dai rischi che correrebbero nel proseguire i voli sull'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Il messaggio, come riporta Ynet news, è rivolto “a tutte le compagnie aeree straniere con voli verso l'entità sionista”, e chiede di “fermare i voli alla luce dei pericoli che circondano l'aeroporto a causa della guerra”.

Gaza, ong chiedono stop alle violenze

Intanto, al quarto giorno di battaglia sulla Striscia di Gaza, si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime. Sono un centinaio i morti tra i palestinesi. Secondo quanto denunciato dall’ambasciatore palestinese in Italia alle 15.30 di oggi si contavano 102 morti e 110 feriti con 1874 incursioni dei caccia israeliani a Gaza. In un appello congiunto lanciato oggi 34 organizzazioni non governative hanno chiesto la cessazione delle azioni militari di tutte le parti in conflitto nella Striscia di Gaza e che si arrivi a una soluzione duratura per la pace. Tra i firmatari dell'appello, ActionAid, Care, Cesvi, Oxfam, Save the Children, Terres des Hommes Italy e Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis). In un comunicato le ong hanno ricordato che “dal 2009 la storia ci ha dimostrato che le operazioni militari hanno fallito nell'intento di portare la pace e la sicurezza per le persone a Gaza e in Israele”.

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