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“Finiti i soldi per pagare il metodo Stamina mi dissero: fai prostituire tua moglie”

Il padre di una piccola paziente racconta la sua storia in un’intervista a La Stampa: “Pur di far curare la mia bambina, mi sono indebitato per 47 mila euro e quando ho detto che non ce la facevamo più a pagare …”
A cura di Biagio Chiariello
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Nicola De Matteis è una delle 68 vittime del primo filone dell’inchiesta Stamina, quello per cui il pm torinese Guariniello ipotizza i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione pericolosa di farmaci. Tredici indagati, fra cui Davide Vannoni e Mario Andolina, presidente e vicepresidente di Stamina. La figlia di De Matteis, Nicole, è affetta da encefalopatia dalla nascita, ovvero una mancanza di ossigeno al cervello che causa danni irreversibili. L'uomo ha raccontato la sua storia a La Stampa, rilasciando dichiarazioni che non fanno altro che gettare nuove ombre sul già assai discusso metodo Stamina. "Ci hanno fatto indebitare per 47 mila euro e quando ho detto che non ce la facevamo più a pagare mi sono anche sentito rispondere di mandare mia moglie a prostituirsi" dice De Matteis, intervistato da Paolo Russo.

La storia – "Mia figlia Nicole – racconta l'uomo – nasce con una encefalopatia. Assenza di ossigeno al cervello che causa danni irreversibili. La facciamo seguire al Regina Margherita a Torino, dove ordinano soprattutto riabilitazione, nuoto, per non compromettere del tutto le capacità motorie. Ma speranze di guarigione zero". Poi un programma tv cambia tutto: "Nel 2008 fa vediamo in Tv una puntata delle Iene che parla di trattamenti miracolosi in Thailandia a base di cellule staminali e mia moglie decide di partire per Bangkok".

E a Vannoni come ci arrivate?  
"Una nostra amica ha un parente in trattamento Stamina e quando sente che stiamo per partire ci indirizza alla Cognition a Via Giolitti, dove Vannoni ci accoglie assicurandoci che mia figlia si sarebbe alzata e avrebbe camminato dopo la prima puntura. Il Dottor Andolina di Stamina ci spiegava che con le infusioni le cellule si sarebbero andate a posizionare su quelle del cervello lesionate, riparando i danni. Balle. Oggi dopo quattro interventi per distendere i legamenti delle gambe è ancora sulla carrozzina, con le mani ricurve e difficoltà a deglutire".

Trascorre poi un lungo periodo tra incontri, attese, paure, speranze: "Qualche piccolo miglioramento nel tempo c’è stato. Ma mi hanno spiegato che dipende dalla riabilitazione, il nuoto". A De Matteis Vannoni ha fatto sempre una brutta impressione:

Ho avuto subito l’impressione di essere davanti a un imbroglione. Dicevo a mia moglie: ma se questa cura è così miracolosa perché lui dopo il trattamento ha ancora la bocca distorta? Ma le madri farebbero qualsiasi cosa per i figli. Così abbiamo pagato". […] Abbiamo anche detto al Dottor Andolina che non ce la facevamo a pagare e non le dico qual è stata la risposta: "Faccia prostituire sua moglie e mi ha attaccato il telefono in faccia".

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