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Fincantieri: dilagano le proteste a Genova e Castellammare

Gli operai di Fincantieri protestano contro la decisioni di chiudere gli stabilimenti di Genova e Castellammare. Due feriti; occupazioni al comune e sulla Statale Sorrentina.
A cura di Giuseppe Tramontin
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Proteste Fincantieri a Genova e Castellammare

Forti tensioni a Genova e a Castellammare di Stabia, a seguito della decisione di Fincantieri di chiudere i due stabilimenti per esuberi di personale. Il provvedimento, previsto dal Piano industriale 2010-2014,  è dovuto ad un'incredibile crollo della domanda registrato nel settore navale (il 55%) e comporterebbe anche il ridimensionamento dei cantieri di Riva Trigoso ed il licenziamento di altri operai negli stabilimenti distribuiti in tutta Italia. Può sembrare un caso, ma questa decisione viene presa nello stesso giorno in cui viene pubblicato il rapporto dell'Istat sulla situazione economica in Italia, che denuncia un aumento della disoccupazione.

Furioso il sindaco di Castellammare che, cosciente delle ricadute che il provvedimento comporterebbe nell'area vesuviana, chiede le dimissioni dell'amministratore delegato che ha presentato il piano, Giuseppe Bono. Altrettanto adirati sono gli operai che hanno occupato la sede del comune, danneggiando l'intera struttura con atti vandalici: vetri rotti, porte sfondate e alcune statue fatte a pezzi. Gesti che fanno solo intuire la rabbia degli operai, in un momento non facile di crisi economica, che ha già vessato la regione Campania. L'occupazione si è poi estesa alla Statale Sorrentina, provocando disagi alla circolazione di una strada di già difficile percorrenza.

Diversa è la situazione a Genova, dove gli operai sono scesi in piazza, implorando la non chiusura dei cantieri. Le proteste sono poi degenerate nel lancio di pietre, bottiglie e fumogeni contro la prefettura, sorvegliata dalle forse dell'ordine in assetto antisommossa. Nella rissa sono rimasti feriti due degli operai in contestazione.

Varie le reazioni a riguardo: il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, è preoccupato riguardo la perdita di posti di lavoro per una città in difficoltà come Castellammare,  che da 400 anni costruisce navi, mentre il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, a cui sono stati rivolti vari striscioni di protesta, ha convocato un'assemblea con i vertici di Fincantieri e i sindacati nazionali, per fare il punto sul piano di riorganizzazione industriale presentato dall'azienda.

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