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Fassina pronto alle dimissioni: “Io tenuto fuori dai lavori sulla legge di stabilità”

La grana Fassina agita il Governo. Il deputato del Pd sarebbe minaccia di lasciare l’incarico di viceministro dell’Economia. Non ha digerito il ruolo di secondo piano avuto nella scrittura della legge di stabilità. Ora attende il premier Letta di ritorno dagli USA per un chiarimento.
A cura di Biagio Chiariello
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Scoppia il caso Fassina al governo. Il viceministro dell'Economia è irritato per essere stato tenuto fuori dalle riunioni operative in cui si decideva il taglio da dare alla legge di stabilità. Così, dopo  l'addio di Mario Monti a Scelta Civica, ora avanza l'ipotesi di dimissioni dell'esponente del Pd. Di certo Fassina avrà un incontro chiarificatore con Enrico Letta dopo il ritorno in Italia del premier a Washington a colloquio con Barack Obama, che da parte sua difende il provvedimento, sostenendo che l'Italia "ha imboccato la strada giusta".

Guglielmo Epifani, intervistato al Tg5, lascia intendere che un problema c'è, effettivamente. E all'ipotesi delle dimissioni di Fassina per disaccordi sulla manovra, il segretario del Pd risponde: "Non credo sia questo. Credo lamenti un difetto di collegialità. E credo abbia regione". Epifani poi dice la sua sulla legge di stabilità: "Le modifiche più urgenti sono quelle sulla parte relativa al sociale: indicizzazione pensioni, fondi per i non autosufficienti, intervento per le disabilità". E sulla grana Fassina arriva anche il commento, sarcastico, del collega di partito, vicino a Renzi, Ernesto Carbone: Viviamo ore di angoscia per le voci incontrollate sulle possibili dimissioni del ministro Fassina. Temo che il Nasdaq stia per crollare. Forse, però, il diretto interessato dovrebbe chiarire questa incresciosa situazione. Dunque, quando vuole, anche con un tweet, ci faccia sapere come stanno le cose”. E' Pier Luigi Bersani a tentare di gettare acqua sul fuoco interno: "Forse sono state create troppe aspettative, ma trovo alcuni giudizi ingenerosi", ha assicurato l'ex segretario.

Ma c'è da dire che le critiche alla legge di stabilità arrivano anche dal PdL: "Non ho difficoltà a dire che se questa legge non sarà modificata nella sostanza avrei difficoltà a votarla, così come non ho votato la fiducia al Governo", ha sottolineato Sandro Bondi. A lui, però, risponde indirettamente Fabrizio Cicchitto. "Buttare per aria un Governo in questa situazione sarebbe solo un atto di autolesionismo", ha ammonito il capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera.

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