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Covid 19

Virus in Cina, è sempre più emergenza: il bilancio è di 56 morti. Caso sospetto a Vienna

Il presidente Xi Jinping: “Il contagio sta accelerando, situazione grave”. Annunciati diversi provvedimenti di contenimento in tutta la Cina, dove ormai è difficile anche spostarsi da una città allʼaltra. L’Ue intanto convoca il Comitato di sicurezza sanitaria. Nessun caso confermato in Italia.
A cura di Biagio Chiariello
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Si fa più pesante il bilancio del coronavirus che in Cina si sta propagando in modo drammatico nella regione di Wuhan: i morti accertati sono 56, mentre le persone finora contagiate sono 1.975. Almeno 324 persone sono in condizioni critiche, rileva l'agenzia cine Xinhua. Almeno 688 i nuovi casi confermati, secondo la Commissione nazionale per la Salute. Solo qualche ora fa il presidente cinese Xi Jinping aveva ammesso che – secondo i responsabili della task force per l’emergenza sanitaria di Pechino – la diffusione del virus stava accelerando. Ma la Cina può "vincere la battaglia" ha aggiunto Xi.

Casi sospetti a Vienna e in Canada

C'è un caso sospetto di coronavirus a Vienna. Si tratta di un'assistente di volo cinese che il 24 gennaio è arrivata nella capitale austriaca e che nei giorni precedenti era stata a Wuhan. La donna si trova ora in osservazione in isolamento nell'ospedale Kaiser Franz Josef dopo essere stata ricoverata ieri sera con sintomi influenzali. "Non possiamo escludere che si tratti di coronavirus", comunica il direttore medico degli ospedali viennesi Michael Binder in una nota.

E c'è un primo caso sospetto di coronavirus anche in Canada: si tratta di un uomo sui 50 anni che ha viaggiato nella città cinese di Whuan e che ora si trova in ospedale a Toronto.

L'Ue si attiva contro il coronavirus

"Stiamo seguendo molto da vicino gli sviluppi della situazione sul coronavirus e ho convocato per lunedì una riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue" ha annunciato su Twitter la commissaria europea alla salute, Stella Kyriakides, sottolineando che l'incontro di lunedì servirà a "discutere le opzioni di risposta e i bisogni degli Stati membri".

L'emergenza in Cina

Intanto, il governo cinese ha deciso di estendere ulteriormente il cordone per contenere l’emergenza sanitaria così da circoscrivere l’infezione virus. Lo hanno annunciato le autorità, precisando che i provvedimenti riguardano 56 milioni di persone. Istituiti vari check point e tutti i viaggiatori con sintomi di polmonite saranno “immediatamente trasportati” in un centro medico, ha annunciato la Commissione nazionale sanitaria in una nota.Le regole includono la chiusura dei collegamenti per il trasporto pubblico e l'accesso alle autostrade nelle città Al momento, sono 18 le città che hanno adottato una sorta di restrizione per i viaggi nella provincia centrale di Hubei.

Un secondo ospedale a Wuhan

Un secondo ospedale per la cura dei pazienti affetti dal coronavirus sarà costruito a Wuhan. Lo hanno comunicato le autorità cinesi, riferiscono i media locali. Secondo il People's Daily, l'ospedale conterrà 1.300 posti letti e si aggiungerà all'altra struttura che è in fase di costruzione a Wuhan e dovrebbe essere pronta entro 10 giorni.

Nessun caso in Italia

Dopo quelli di Bari e Napoli, anche il caso di Parma si è rivelato non essere coronavirus. Il test sul eseguito dall'Istituto Spallanzani di Roma sulla paziente ricoverata venerdì, nel reparto di Malattie infettive dell'Ospedale Maggiore di Parma è infatti risultato negativo. La donna italiana aveva accusato sintomi di infezione alle vie respiratorie, dopo essere rientrata da Wuhan, in Cina. Dai primi esami effettuati nel laboratorio dell'Istituto di Igiene dell'Università di Parma era emersa la presenza del virus influenzale di tipo B, presenza confermata dai test eseguiti a Roma. La paziente, in buone condizioni di salute, sarà dimessa nei prossimi giorni. Lo rende noto l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

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