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Viaggio estremo a La Rinconada: la città più alta del mondo è uno dei luoghi più infernali della Terra

A 5.100 metri sopra il livello del mare, la Rinconada è la città più alta del mondo. Un territorio ricco di giacimenti d’oro che nel corso degli anni si è popolata di tante persone in cerca di fortuna. Ma vivere in questo insediamento nelle Ande peruviane è estremamente difficile, come dimostra Ruhi Çenet nel suo nuovo documentario.
A cura di Biagio Chiariello
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La Rinconada è il luogo della Terra più vicino allo Spazio. Con un’altitudine media di 5.100 metri sul livello del mare che ne fa la città più alta al mondo, le persone vivono letteralmente sopra le nuvole  Il documentarista indipendente Ruhi Çenet è andato alla scoperta di questo vecchio insediamento minerario in Perù, nella regione di Puno, un territorio ricco di giacimenti di oro che oggi ha raggiunto una popolazione di circa 70 mila abitanti accecati dalla “febbre dell’oro”. È questo infatti l'unico motivo per cui le persone nel corso degli anni hanno finito per popolare queste terre aspre e desolate: la sete di ricchezza.

"Vivere sopra le nuvole". Dal documentario
"Vivere sopra le nuvole". Dal documentario

Come si vive nella città più alta al mondo

Lo youtuber turco ha sperimentato in prima persona il ‘mal di montagna' che un luogo come La Rinconada può scatenare in chi è abituato a vivere a livello del mare. Basti pensare che già sopra i 2mila metri si può soffrire di mal di testa, nausea e vertigini. Ad oltre 5mila metri d'altezza, la concentrazione di ossigeno nell’atmosfera risulta ridotta del 50% e quindi il corpo perde circa il doppio dell'acqua attraverso la respirazione. Una situazione che può portare a malesseri sino al collasso per i nuovi arrivati.

Le bombole d'ossigeno diventano praticamente indispensabili. Ma non tutti possono permettersele. L'alternativa sono le foglie di coca. Illegali in molti Paesi del mondo, provocano una sorta di intorpidimento che aiuta a rilassarsi.

Ruhi Çenet e il 'mal di montagna' a La Rinconada, dal documentario
Ruhi Çenet e il ‘mal di montagna' a La Rinconada, dal documentario

Qui il tempo è estremamente variabile. Le temperature ariano da -3°C a 6°C, ma possono scendere molto più in basso durante le notti invernali. La combinazione di altitudine e condizioni climatiche rende dunque questo posto collocato nella Cordigliera delle Ande un ambiente estremo e davvero unico nel suo genere.

Tra criminalità, rifiuti e prostituzione

Ma il problema non è solo il clima. Tra strade mal asfaltate e piene di buche, case senza elettricità e riscaldamento, e tonnellate di rifiuti, la Rinconada è anche considerata come uno dei posti meno sicuri al mondo a causa della criminalità: la città è governata dalle bande di criminali e a volte si viene uccisi solo perché in possesso di una roccia che potrebbe contenere delle piccole venature d’oro. Per questo motivo Cenet ha realizzato il proprio documentario sotto la scorta di alcuni agenti di polizia.

La maggior parte delle persone che vivono in questo insediamento non è originaria del posto. Provengono quasi tutte da altre regioni del Perù con il sogno di arrivare alla ricchezza attraverso l'estrazione mineraria. Tra il 2001 e il 2012 i prezzi dell'oro si sono moltiplicati per sei e hanno portato ad un boom demografico nella zona. Tuttavia le condizioni sono estremamente dure per chi vive qui.

Montagne di rifiuti a La Rinconada. Dal documentario
Montagne di rifiuti a La Rinconada. Dal documentario

Le strade a La Rinconada somigliano tantissimo a una discarica a cielo aperto. Peraltro non esistono servizi per raccogliere le enormi montagne di spazzatura disseminate un po' ovunque.

In questa città anche il lavoro minorile è comune. E così pure la prostituzione di bambini ed il traffico di donne e droga. Secondo la polizia sono almeno 2.500 le minorenni sfruttate. La città ha una sola stazione di polizia e il governo peruviano non fa alcuno sforzo per combattere questi crimini. L'unico ospedale presente è una piccola clinica con 2/3 stanze, spiegano i residenti.

Il paradiso del Diavolo

La Rinconada è anche nota come il "paradiso del Diavolo", questo perché è governata da compagnie illegali che controllano le miniere di questa brutale El Dorado. Ci sono cartelli che ordinano di sparare a vista a chi entra nei tunnel minerari. Incidenti come esplosioni, crolli, avvelenamenti da gas si verificano circa 25 volte più spesso rispetto ai Paesi avanzati.

L’aspettativa di vita di un lavoratore minerario è di 30-35 anni, circa la metà di quella di un cittadino medio peruviano.

I minatori. Dal documentario
I minatori. Dal documentario

Lavorano secondo un sistema obsoleto e illegale chiamato ‘cachureo': sono impegnati per l'azienda senza paga per tutto il mese e poi lavorano un giorno solo per se stessi portando a casa l'oro che riescono a trovare. È questo il loro stipendio: a secondo del successo del giorno del ‘cachureo' potrebbero guadagnare una cifra significativa o al contrario finire per lavorare gratuitamente. Succede così che i minatori "imbroglino" magari nascondendo qualche pietra preziosa trovata precedentemente per poi tirarla fuori nel giorno del ‘cachureo'.

Ogni pallina contenente 8 grammi d'oro genera circa 20 tonnellate di rifiuti durante la produzione. In cima alla montagna si è formato un lago minerario acido a causa delle rocce dalle quali viene estratto l'oro: cariche di solfato di ferro, si ossidano quando entrano in contatto con aria e acqua dando origine a questo colore giallo-brunastro.

Le persone che vivono qui coltivano i loro raccolti e allevano i loro animali con acqua contaminata con mercurio e cianuro. Ma le sostanze chimiche non solo l'unica ragione di questa situazione. A quest'altitudine ogni respiro contiene circa il 50% in meno di ossigeno rispetto al livello del mare. Il sangue di un residente de La Rinconada è due volte più denso rispetto alla media. Ciò porta a potenziali ostruzioni dei vasi sanguigni e ad esiti fatali.

Dal documentario di Ruhi Cenet
Dal documentario di Ruhi Cenet

Oro insanguinato a La Rinconada

Sebbene il sogno di venire a La Rinconada è trovare un grosso pezzo d'oro possa sembrare allettante dall'esterno, la maggior parte dei minatori e le loro famiglie non raggiungono mai la comodità finanziaria che desiderano. Il governo peruviano ha taciuto per anni sulle operazioni illegali nelle miniere d'oro e sugli abusi sui lavoratori.

Nonostante queste condizioni le persone continuano a cercare le opportunità per una vita migliore nell'insediamento più alto del mondo.

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