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Venezuela, sì ai superpoteri per Nicolas Maduro. Governerà senza i voti del parlamento

Il Tribunale Supremo di Giustizia ha respinto la decisione dell’Assemblea Nazionale e ha deciso di assegnare a Nicolas Maduro poteri speciali per affrontare lo stato di grave crisi in cui versa il paese.
A cura di Valerio Barbato
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Con il Venezuela appeso a un filo, Nicolas Maduro avrà carta bianca e potrà governare per decreto e senza controllo del parlamento. Il Tribunale Supremo di Giustizia ha dichiarato costituzionale il decreto con il quale il Presidente della Repubblica venezuelano si è assegnato poteri speciali e ha proclamato lo "stato di eccezione e di emergenza economica". L'Assemblea Nazionale, la cui maggioranza è composta dagli oppositori del successore di Hugo Chavez, aveva bocciato il provvedimento, ma il massimo organo giuridico del Venezuela ha revocato la decisione adducendo come motivazione "la necessità di proteggere il popolo e le istituzioni dalle minacce esterne ed interne che puntano a destabilizzare l'economia e l'ordine sociale nel paese".

Cosa prevedono i superpoteri di Nicolas Maduro

Nicolas Maduro avrà così ampie facoltà per preservare la sicurezza e combattere la carenza di alimenti e medicine, muovendosi liberamente in un contesto emergenziale che gli consentirà di affrontare l'offensiva delle opposizioni, le quali stanno tentando di revocare il suo incarico attraverso un referendum. Il decreto che ha istituito lo "stato di eccezione economica" è vigente dallo scorso venerdì e lo sarà per i prossimi 60 giorni durante i quali, secondo il provvedimento, Nicolas Maduro avrà la possibilità di intraprendere misure di ordine sociale, ambientale, economico, politico e giuridico che si ritengano convenienti. Il testo giustifica la necessità di adottare i superpoteri puntando il dito contro le opposizioni che pretenderebbero "il disconoscimento di tutti i poteri pubblici" e sarebbero legate a gruppi criminali "finanziati dall'esterno con la finalità di provocare problemi di ordine pubblico affinché fosse giustificato un intervento degli stati esteri".

Gli Stati Uniti, infatti, attraverso il portavoce del governo, avevano espresso seria preoccupazione per le terribili condizioni di vita dei venezuelani. In ogni caso il decreto non prevede al suo interno restrizioni relative a manifestazioni di protesta, ma dà la possibilità al governo di attuare piani che garantiscano il mantenimento dell'ordine pubblico. Inoltre la Fuerza Armada Bolivariana devono "garantire la corretta distribuzione e commercializzazione degli alimenti e dei prodotti di prima necessità".

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