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Usa, morto il 16enne che ha ucciso due compagni di scuola nel giorno del suo compleanno

Nathaniel Berhowè morto nelle scorse ore in ospedale dove era stato ricoverato subito dopo aver aperto il fuoco alla Saugus High School di Santa Clarita, in California, uccidendo due compagni di scuola di 14 e 16 anni e ferendone altri tre. Il ragazzo aveva rivolto l’arma anche contro se stesso.
A cura di Antonio Palma
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Non ce l'ha fatta Nathaniel Berhow, il ragazzo statunitense di 16 anni che giovedì  scorso ha aperto il fuoco alla Saugus High School di Santa Clarita, in California, uccidendo due compagni di scuola di 14 e 16 anni e ferendone altri tre prima di rivolgere l'arma contro se stesso. L'adolescente è morto nelle scorse ore in ospedale dove era stato ricoverato subito dopo i fatti avvenuti nella mattinata del 14 novembre nel liceo americano che frequentava. Lo ha riferito il dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles. Nathaniel è morto nel pomeriggio di venerdì, alle 15:30 ora locale, per l gravissime ferite d arma da fuoco auto inflitte

Il ragazzo era stato trovato a terra nei pressi della scuola ma in un primo momento  la polizia lo aveva scambiato per una delle vittime della sparatoria dando vita anche a una cacci all'uomo prima di capire che il responsabile era tra i feriti. Quando è stato trasportato in ospedale, il sedicenne era già in gravissime condizioni e, nonostante le cure dei medici, non si è mai più ripreso lasciando la polizia senza colpevoli da arrestare. Nathaniel Berhow infati non potrà più raccontare in prima persona cosa lo abbia spinto a mettere in atto l'aggressione ai suoi giovanissimi compagni di scuola  nel giorno del suo sedicesimo compleanno.

Lo sceriffo della contea di Los Angeles, Alex Villanueva, ha dichiarato che i ragazzo aveva premeditato tutto poiché nascondeva la pistola nello zaino e sapeva esattamente quanti proiettili c'erano nell'arma. "In 16 secondi ha eliminato un malfunzionamento della pistola ed è stato in grado di sparare a cinque persone e se stesso, quindi sapeva usare molto bene l'arma", ha detto Villanueva, spiegando: "Non è stato un atto istintivo del momento". Gli inquirenti però non hanno ancora stabilito un vero movente dietro la sparatoria che a tutti quelli che conoscevano il ragazzo appare inspiegabile e impensabile.

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