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Usa, attacca 9 persone al compleanno di un bambino: tra le vittime 6 bimbi

Alcune famiglie di rifugiati che vivono in un edificio di edilizia popolare di Boise, in Idaho, sono state attaccate da un uomo di trenta anni che ha ferito, pugnalandole, nove persone. L’aggressore è stato poi arrestato dalla polizia. Sei dei nove feriti sono bambini tra i tre e i dodici anni.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo di trenta anni ha fatto irruzione sabato sera in una residenza di case in affitto a basso costo in cui vivevano numerosi rifugiati in Idaho, negli Stati Uniti, e armato di un coltello ha ferito nove persone, quattro delle quali sarebbero in gravi condizioni. Le persone ferite sono dei rifugiati e tra di loro ci sono anche sei bambini di età compresa tra i tre e i dodici anni. I tragici fatti sono avvenuti a Boise, città di 226.000 abitanti in Idaho. Da quanto emerso, nell’edificio preso di mira era in corso la festa di compleanno di un bambino. La polizia è stata chiamata alle 20.46 ora locale (le 4.46 di notte in Italia) e ha trovato vittime sia all’interno degli appartamenti che nel parcheggio. L’aggressore, un trentenne di Los Angeles con diversi precedenti che si chiama Timmy Kinner, dopo l’attacco è scappato ma poco dopo è stato rintracciato dalla polizia in una strada nel centro della città. Al momento si ignorano i motivi del suo gesto. Da quanto emerso, fino a venerdì l'uomo abitava nello stesso complesso che ha attaccato e a quanto pare gli era stato chiesto di andare via per il suo comportamento.

La gente di Boise in piazza dopo l'accaduto- Secondo il giornale locale Idaho Statesman, gli appartamenti fanno parte di un programma di assistenza federale che limita gli affitti al 30 percento del reddito degli affittuari. “Fra le vittime ci sono dei rifugiati”, ha riferito Bill Bones, capo della polizia di Boise, spiegando che le età delle vittime sono estremamente varie e aggiungendo di non aver mai visto tante vittime in un solo atto a Boise nella storia del servizio della polizia. Il capo della polizia ha detto anche di non ritenere per il momento che l'aggressore avesse qualche tipo di relazione con i rifugiati attaccati: “L'aggressione non rappresenta la nostra comunità, ma l'atto di un singolo individuo malvagio che ha attacco delle persone senza che, a quanto sappiamo al momento, fosse stato minimamente provocato”, ha spiegato. Sconvolti dall’accaduto, domenica la gente di Boise è scesa in piazza per manifestare solidarietà alle vittime.

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