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UK, il terrorista Sudesh Amman voleva uccidere la Regina Elisabetta

Sudesh Amman, l’attentatore terrorista solitario ucciso dalla polizia alla fine febbraio 2020 dopo aver accoltellato in strada un uomo e una donna scelti a caso tra i passanti, aveva dichiarato in precedenza di voler uccidere anche la Regina Elisabetta.
A cura di Davide Falcioni
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Sudesh Amman, l'attentatore terrorista solitario ucciso dalla polizia alla fine febbraio 2020 dopo aver accoltellato in strada un uomo e una donna scelti a caso tra i passanti, aveva dichiarato di voler uccidere anche la Regina Elisabetta, senza tuttavia fornire nessun dettaglio sul suo piano. Lo si è appreso oggi nel corso dell'udienza sull'inchiesta in corso in Gran Bretagna per fare luce sulla vicenda. Al centro del processo anche alcune responsabilità attribuite al sistema giudiziario, di sorveglianza e d'intelligence sulla gestione del caso. Stando agli atti finora emersi sarebbero state confermate alcune negligenze da parte del sistema di difesa preposto alla prevenzione e alla difesa da attacchi terroristici. Cittadino britannico di fede islamica, Amman, di 20 anni, era stato condannato a 40 mesi di carcere nel 2018 dopo essere stato arrestato perché ritenuto un soggetto radicalizzato e dichiarato colpevole in tribunale d'istigazione e pianificazione di attività terroristiche.

Il giovane era quindi stato rimesso  in libertà dopo aver scontato meno della metà della pena nonostante i segnali di un atteggiamento "sempre più violento" mostrato durante la detenzione nel penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh e "i proclami estremisti" condivisi con altri reclusi: in diverse occasioni, come riferiscono i media inglesi, aveva manifestato l'intenzione di uccidere sua maestà, la Regina Elisabetta. La sua vicenda si era poi chiusa tragicamente con gli accoltellamenti di fine febbraio 2020 fuori un negozio di Streatham, quartiere a sud della capitale britannica, prima di essere colpito a morte dalla polizia intervenuta sul posto.

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