2.125 CONDIVISIONI

Uccidono la figlia di 2 anni avvelenandola per coprire i brutali pestaggi sulla piccola

Dopo averla brutalmente picchiata fino a provocarle fratture su tutto il corpo, un trauma cranico e danni agli organi interni, la mamma della piccola Eve e il suo compagno hanno preferito imbottirla di codeina, un potentissimo antidolorifico che l’ha uccisa lentamente. Per gli inquirenti avevano paura che potesse venire a galla la storia di abusi sulla piccola.
A cura di Antonio Palma
2.125 CONDIVISIONI
Immagine

Picchiavano continuamente la loro figlioletta di appena 22 mesi tanto da provocarle fratture su tutto il corpo, un trauma cranico e danni agli organi interni, poi per non essere scoperti e incriminati hanno cercato di non farla lamentare somministrando alla bimba massicce dosi di codeina che si sono rivelate invece fatali. Per questo una coppia di genitori britannici, la 26enne Abigail Leatherland e il compagno 31enne Thomas Curd, ora sono accusati di omicidio. La piccola era stata trovata esanime nell'abitazione di famiglia a Liskeard, in Cornovaglia, nell'ottobre del 2017. Erano stati proprio i due adulti, che successivamente si sono separati, a chiamare i soccorsi sanitari per una bimba che non reagiva.

La donna, madre naturale della bimba, e il suo compagno avevano raccontato che si era trattato di un improvviso malore. In realtà, come scoperto dai medici, la piccola Eve aveva lesioni su tutto il corpo chiaro sintomo di continue, violente e ripetute percosse. La bimba aveva il cranio fratturato e le costole rotte, il fegato danneggiato e numerose altre lesioni alle ossa. Come stabilito dall'autopsia, infine, nel suo sangue vi erano elevatissime quantità della potente codeina, un antidolorifico per adulti simile alla morfina che non dovrebbe essere mai  somministrato ai bambini.

Secondo l'accusa, i due genitori, che dal loro canto negano ogni accusa, invece di portarla in ospedale o da un medico che avrebbero potuto curarla, hanno preferito darle la sostanza che l'ha avvelenata solo perché  avevano paura che potesse venire a galla la storia di abusi sulla piccola. "La bimba aveva ferite  più comunemente associate a un incidente automobilistico. Possiamo immaginare solo lontanamente il dolore che deve aver vissuto" hanno ricordato gli inquirenti, concludendo: "Piuttosto che portarla in ospedale o telefonare a un medico o fare qualsiasi altra cosa per cercare di salvarla, hanno preferito giocare ai videogiochi, guardare la TV e farsi selfie a pochi passi da dove Eve stava morendo".

2.125 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views