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Uccide, fa a pezzi la madre e ne mangia i resti per settimane: 15 anni anni al Cannibale di Ventas

La storia del Cannibale di Ventas Alberto Sanchez Gomez, un 28enne spagnolo condannato nelle scorse ore a 15 anni di carcere da un tribunale di Madrid per aver ucciso la madre, smembrato il corpo della donna e mangiato i resti per settimane. Per l’efferato omicidio i legali del giovane hanno chiesto l’infermità mentale ma per i giudici l’uomo “era in possesso delle sue facoltà mentali al momento dei fatti”.
A cura di Antonio Palma
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Al culmine di una lite in casa, ha strangolato la madre uccidendola, poi ha smembrato il corpo della donna e ne ha conservato i pezzi nel congelatore mangiandoli di volta in volta prima di essere scoperto e arrestato. È la terribile storia del ‘Cannibale di Ventas', Alberto Sanchez Gomez, un 28enne spagnolo condannato nelle scorse ore a 15 anni di carcere da un tribunale di Madrid. I fatti risalgono al periodo fra il 21 gennaio e il 21 febbraio 2019, nell’arco di un mese nessuno si era accorto della sparizione della donna che viveva col figlio nel quartiere madrileno di Ventas. Solo quando qualcuno ha segnalato che in alcuni sacchi neri gettati vicino alla casa dei due vi erano dei resti di corpo umano è emerso l’agghiacciante verità.

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Come ha rivelato lo stesso Gomez Sanchez durante il processo a suo carico, il delitto sarebbe avvenuto dopo una lite scoppiata in casa nel febbraio del 2019 al culmine della quale il 28enne ha strangolato la madre 69enne ne ha smembrato il corpo, mangiandone alcune parti nelle successive settimane e dandone altre anche al cane. Per settimane ha continuato fino quando ha deciso di disfarsi degli ulteriori resti della donna infilando in sacchi neri della spazzatura. L’uomo ha spiegato di aver ha trascinato il corpo della madre nella sua camera per tagliarlo a pezzi con una sega e due coltelli da cucina "con l'intento di farla sparire". "Una volta tagliata la madre a pezzi, l'accusato si è cibato occasionalmente dei resti del cadavere e ha conservato alcune parti in contenitori di plastica e nel frigorifero", hanno aggiunto i pm.

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Per l’efferato omicidio legali del giovane hanno chiesto l’infermità mentale al momento dei fatti ma il tribunale ha respinto la richiesta della difesa, secondo cui avrebbe agito in preda ad un episodio psicotico, condannandolo a 15 anni e 5 mesi per omicidio e profanazione di cadavere. I giudici hanno stabilito che l'uomo "era in possesso delle sue facoltà mentali al momento dei fatti".  Oltre alla pena detentiva, l’uomo dovrà pagare un risarcimento di 60mila euro ai familiari

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