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Trump bocciato anche dalla Corte suprema della Pennsylvania: nessuna irregolarità alle elezioni

I giudici dell’alta corte dello stato americano hanno rigettato il ricorso presentato dai legali dell’inquilino del Casa Bianca confermando che non vi è stata nessuna irregolarità nel conteggio dei voti nello stato così come invece sostiene ancora oggi Trump. Intanto il presidente uscente ha licenziato il responsabile della cybersicurezza perché aveva definito le elezioni “le più sicure della storia Usa”
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente uscente Usa Donald Trump bocciato anche dalla Corte suprema della Pennsylvania. I giudici dell’alta corte dello stato americano infatti hanno rigettato il ricorso presentato dai legali dell’inquilino del Casa Bianca confermando che non vi è stata nessuna irregolarità nel conteggio dei voti nello stato così come invece sostiene ancora oggi Trump. Secondo il ricordo, i responsabili delle operazioni di voto a Philadelphia avrebbero impedito agli osservatori di Trump di poter assistere allo scrutinio così come invece prevede la legge. Secondo la Corte suprema della Pennsylvania, però, durante il conteggio dei voti non è accaduto nulla di tutto questo.

Contestata la distanza degli osservatori di trump

Il motivo del contendere era la distanza stabilita dai commissari per gli osservatori. L'osservatore della campagna di Trump, Jeremy Mercer, si era lamentato di essere stato relegato a una distanza da cui era impossibile osservare tutto, in particolare i segni sulle schede. Per i giudici però la distanza era perfettamente sufficiente a esaminare quanto previsto dalla legge in quanto il suo ruolo non era quello di contestare le singole schede elettorali ma solo di verificare la correttezza dello scrutinio.

Le operazioni di scrutinio dei voti delle presidenziali sono corrette

“L'avvocato Mercer ha assistito all'ispezione del retro delle buste contenenti la dichiarazione dell'elettore; ha assistito all’apertura delle buste; ha visto che i metodi di elaborazione delle schede elettorali utilizzati dal Consiglio non stavano distruggendo le buste delle schede contenenti la dichiarazione dell'elettore; e ha visto che la segretezza delle schede elettorali veniva preservate durante la loro elaborazione” ha scritto la corte che ha rigettato il ricorso con 5 voti contro due.

Trump licenzia responsabile della cybersicurezza

Si tratta di sconfitta significativa per la campagna del presidente Donald Trump per bloccare la vittoria del presidente eletto Joe Biden e minare i risultati delle elezioni presidenziali. La sentenza dell'alta corte statale infatti ribalta una precedente decisione che la campagna di Trump aveva definito una vittoria importante e cioè il riconteggio dei voti. Il presidente uscente però non sembra volersi arrendere e nelle scorse ore ha silurato il responsabile della sicurezza informatica perché aveva definito le elezioni "le più sicure della storia Usa". “Le recenti dichiarazioni di Chris Krebs sulla sicurezza delle elezioni 2020 sono state molto inaccurate, in quanto di sono state frodi, quali il voto da persone di morte. Per questo con effetto immediato Krebs è licenziato da direttore della cybersicurezza e della sicurezza dell'infrastruttura" ha fatto sapere Trump

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