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Studentessa 19enne si lancia da un’aereo e precipita per 5mila metri: “Il suo stage andava male”

Alana Cutland, studentessa 19enne di origine inglese, è morta lanciandosi da un piccolo aereo a elica a circa cinquemila metri di altezza in Madagascar, dove stava conducendo una ricerca per i suoi studi in Scienze Naturali che stava facendo all’Università di Cambridge. Inutili i tentativi degli altri due passeggeri a bordo e del pilota di fermarla: si è tolta la cintura, ha aperto il portellone ed è precipitata.
A cura di Ida Artiaco
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Alana Cutland, 19 anni (Facebook).
Alana Cutland, 19 anni (Facebook).

Ha forzato la porta di un piccolo aereo ad elica su cui stava viaggiando, nonostante il pilota e i passeggeri avessero tentato di dissuaderla, e si è gettata nel vuoto, precipitando da un'altezza di circa cinquemila metri. È morta sul colpo Alana Cutland, studentessa 19enne di origine inglese. La tragedia è avvenuta lo scorso 25 luglio in Madagascar, nella riserva dell’Anjajavy, dove la ragazza, iscritta alla facoltà di Scienze Naturali al Robinson College dell’Università di Cambridge, stava facendo una ricerca per i suoi studi. Forse proprio a causa della situazione di stallo in cui si trovava il suo progetto, che faceva parte di uno stage, ha deciso di farla finita. A confermare il suo decesso è stato il Ministero degli Esteri britannico, che però ha mantenuto il massimo riserbo sulle circostanze in cui si è verificata la tragedia.

Come ha riportato la stampa internazionale, Alana si sarebbe volontariamente lanciata da un piccolo aereo a elica: il volo era decollato da circa dieci minuti, lei si è slacciata la cintura di sicurezza, ha aperto la porta e ha cercato di uscire, nonostante altri due passeggeri, che erano a bordo del velivolo con lei, avessero tentato di dissuaderla, con il portellone già aperto. Una di loro, Ruth Johnson, è stata anche ascoltata dalla polizia locale, alla quale ha raccontato di aver provato a fermare per 5 minuti la ragazza ma alla fine era troppo stanca e non ce l'ha fatta fisicamente a trattenerla. Anche il pilota ha fatto di tutto per impedirle di saltare, tenendola per una gamba ma è stato tutto inutile. La 19enne avrebbe avuto delle crisi di paranoia causate dallo stress per lo stallo delle ricerche che stava facendo in Madagascar su una rara specie di granchi e che si era autofinanziata. Nell'ultimo periodo aveva avuto 5 attacchi di panico e per questo insieme ai genitori aveva deciso di tornare a casa. Il cadavere non è stato trovato e secondo gli investigatori sarà difficile che accada.

"La nostra bambina – hanno scritto i genitori in un comunicato ufficiale – era una giovane donna brillante e indipendente, amata e ammirata da tutti quelli che la conoscevano. È sempre stata gentile e solidale a tutti, ha colto tutte le opportunità che le sono state offerte nella sua breve vita. Era molto entusiasta di iniziare questa nuova fase del suo percorso formativo per completare la sua laurea in Scienze Naturali. Ora abbiamo il cuore spezzato".

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