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Strage di migranti, 81 morti recuperati al largo della Siria: tra le vittime anche bambini

Sono 81 i corpi senza vita recuperati al largo della Siria nella mattinata di oggi, venerdì 23 settembre. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sale a 81 il numero dei morti nel naufragio di una barca di migranti provenienti dal Libano. I corpi sono stati recuperati in mare a largo delle coste siriane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria: tra le vittime anche donne e bambini. In mattinata i media libanesi avevano fatto sapere che tra ieri e oggi sono stati recuperati 53 corpi.

Un primo ritrovamento era avvenuto nel pomeriggio di giovedì 22 settembre. I soccorritori hanno recuperato 15 corpi di fronte alla costa di Tartus, in Siria, poco lontano dai confini con il Libano. Gli altri cadaveri sono stati recuperati nella mattinata odierna.

I sopravvissuti alla tragedia, invece, sarebbero meno di 20. Tutti sono stati salvati e condotti in ospedale per le cure del caso. I migranti erano stati dati per dispersi da più di 72 ore: da giorni l'imbarcazione con a bordo almeno 100 persone proveniente dal Nord del Libano era scomparsa da tutti i radar e le autorità avevano annunciato di essere al lavoro per rintracciare i passeggeri.

I familiari dei migranti a bordo del gommone partito dal Nord del Libano, però, si sono riuniti nei giorni scorsi a Tripoli in segno di protesta per chiedere alle autorità locali e centrali di intensificare le ricerche e mettere in salvo i naufraghi.

Il gruppo ha bloccato la circolazione di alcune strade nei pressi del quartiere periferico di Bab Tabbane e l'esercito libanese è intervenuto sul posto per sedare i disordini e calmare i manifestanti.

Nelle ultime settimane è aumentato visibilmente il numero di migranti che partono dal Nord del Libano. Molti di loro sono libanesi, siriani e palestinesi in fuga dalla povertà. La maggior parte delle imbarcazioni non riesce ad arrivare a destinazione: quasi sempre vengono intercettate dalle autorità libanesi o sono costrette a chiedere soccorso in mare.

Nel mese di aprile altre 30 persone sono annegate nei pressi delle coste del Libano. Tra loro anche donne e bambini. L'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti era stata speronata da una motovedetta della guardia costiera libanese.

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