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Sparatoria Università Florida: 2 morti. Il killer è figlio di un’agente: “Ha usato arma della mamma”

Sparatoria alla Florida State University di Tallahassee: Phoenix Ikner, 20 anni, figlio di una vice sceriffo, ha ucciso due persone e ne ha ferite sei con l’arma della madre. Il giovane, noto per le opinioni estremiste, tra cui idee legate alla supremazia bianca, è stato ferito dalla polizia ed ora è in ospedale. Indagini in corso.
A cura di Biagio Chiariello
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È di due morti e sei feriti il bilancio della sparatoria avvenuta all’interno del campus della Florida State University (FSU) ieri 17 aprile 2025 a Tallahassee. L’aggressore è stato identificato come Phoenix Ikner, 20 anni, studente dell’università e figlio di una vice sceriffo della contea di Leon. A quanto emerso dalle prime ricostruzioni, Ikner avrebbe utilizzato proprio l’ex arma di servizio della madre per aprire il fuoco all’interno del Student Union Building poco prima di mezzogiorno.

Durante l’attacco, Ikner ha tentato inizialmente di usare un fucile a pompa, che però si sarebbe inceppato. È quindi passato a una pistola, con cui ha sparato indiscriminatamente. Due persone sono state uccise – nessuna delle quali risultava essere studente dell’università – mentre tra i sei feriti cinque sono stati colpiti dai proiettili e uno si è ferito mentre cercava di mettersi in salvo.

Il giovane è stato fermato e ferito dalla polizia durante l’intervento e si trova attualmente in ospedale, in condizioni stabili. Nel corso delle indagini, le autorità hanno rinvenuto tre armi: una in possesso dell’attentatore, una nel suo veicolo e il fucile a pompa all’interno dell’edificio.

L’università ha attivato immediatamente il protocollo di emergenza per la presenza di un tiratore attivo, invitando studenti e personale a rifugiarsi nei luoghi sicuri. Diversi giovani si sono nascosti in aree come la pista da bowling e gli ascensori di servizio, mentre il campus è stato messo in sicurezza solo nel primo pomeriggio. Le attività didattiche e sportive sono state sospese fino al 19 aprile.

"Questo è un giorno tragico per il nostro ateneo", ha dichiarato il rettore Richard McCullough: "Siamo profondamente addolorati per quanto accaduto".

Il presidente Donald Trump e il governatore Ron DeSantis hanno espresso cordoglio per l’accaduto. Le indagini sono in corso, con la collaborazione dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia.

Le motivazioni del gesto non sono ancora state chiarite, ma secondo quanto riportato da fonti investigative, Ikner era noto all’interno del campus per le sue opinioni estremiste, tra cui idee legate alla supremazia bianca, che lo avevano portato ad essere allontanato da un gruppo politico universitario. Aveva inoltre preso parte in passato a programmi di formazione legati alle forze dell’ordine.

Nato come Christian Gunnar Erikson, aveva cambiato legalmente il suo nome in Phoenix Ikner nel 2020. Figlio di Jessica Ikner, vice sceriffo con oltre 18 anni di servizio presso l'ufficio dello sceriffo della contea di Leon, è cresciuto a Tallahassee e ha frequentato il Tallahassee State College prima di trasferirsi alla FSU. Durante la sua adolescenza, ha partecipato a programmi giovanili legati alle forze dell'ordine, come il Youth Advisory Council dello sceriffo, e ha preso parte a diverse iniziative di formazione.

Lo scorso gennaio era stato citato in un articolo del giornale del college FSView/Florida Flambeau, in relazione a una marcia sul campus organizzata dal gruppo Tallahassee Students for a Democratic Society (SDS). "Queste persone di solito sono piuttosto divertenti, ma non per buoni motivi", aveva detto: "Penso che ormai sia troppo tardi, (Trump) entrerà in carica il 20 gennaio e non c'è molto da fare, a meno che non si voglia davvero insorgere apertamente, e non credo che nessuno lo voglia".

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