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Scontro USA - Iran

Sondaggi, gli italiani contro Trump: uno su due pensa che sia stato un errore uccidere Soleimani

Un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera delinea le preoccupazioni e le opinioni degli italiani sulla decisione del presidente Usa, Donald Trump, di uccidere Soleimani. Un elettore su due si dice contrario a questa azione, ritenendola pericolosa e temendo che possa far nascere un grave conflitto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gli italiani sono critici nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per il raid con la conseguente uccisione di Soleimani. Un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia tutti i dubbi e i timori degli elettori rispetto all’azione voluta dal presidente Usa. Il primo punto da cui parte Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos, è il sempre minore interesse degli italiani per le notizie internazionali, con un netto calo dal 2015 al 2019. Gli elettori che si dicono molto interessati alla politica internazionale sono solo il 17%, contro il 23% di ormai cinque anni fa. Mentre il tasso di non interessati è salito dal 25% al 40%.

Gli italiani contro Trump sull'uccisione di Soleimani

L’uccisione di Soleimani non è sembrata, agli occhi degli italiani, una mossa azzeccata. Solo l’8% degli intervistati ritiene che sia stata la giusta reazione del governo Usa per bloccare un possibile conflitto. Il 27%, invece, la giudica un’azione comprensibile, ma eccessiva per i rischi di destabilizzazione dell’area che porta con sé. Non solo, perché ben il 49% – sostanzialmente uno su due – ritiene che l’uccisione di Soleimani sia un grave errore che potrebbe portare a una guerra molto pericolosa.

Il timore di un conflitto per gli intervistati è ancora più alto: il 59% del campione è convinto che la possibilità di una guerra tra Usa e Iran è reale e tra questi il 43% vorrebbe che l’Italia rimanesse neutrale in un eventuale conflitto. Per il 16%, invece, non c’è alcun rischio di scontro armato imminente. Infine il 25% non ha un’idea precisa. In generale sono maggiormente gli elettori del centrodestra a giustificare l’attacco Usa e sono sempre loro a essere meno favorevoli a un ruolo neutrale dell’Italia.

Il ruolo dell’Italia in Libia nei sondaggi

L’Italia ha un ruolo secondario nella crisi libica e secondo gli italiani questo è dovuto agli errori commessi dagli ultimi governo (lo ritiene il 41% del campione), mentre solo il 25% pensa che ciò sia la conseguenza di una maggiore determinazione di altri Paesi intervenuti sulla questione libica. Il 34%, invece, non sa rispondere. In sostanza, secondo gli italiani la responsabilità è dei governi precedenti. Il 43% degli intervistati, poi, pensa che l’Italia dovrebbe comunque rimanere defilata sulla questione, mentre il 38% sostiene che Roma dovrebbe tornare a essere un interlocutore privilegiato per le forze libiche. Chiedono un ruolo di primo piano soprattutto gli elettori di Pd e Lega, mentre preferiscono rimanere fuori dalla questione i sostenitori di M5s, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Il ruolo dell’Ue per gli italiani

Agli elettori viene chiesto anche quale ruolo dovrebbe avere l’Unione europea nelle crisi internazionali come quelle che si sono aperte nelle ultime settimane. Secondo il 39% l’Ue dovrebbe rimanere distaccata e neutrale in caso di conflitto. Il 38%, al contrario, vorrebbe un’Unione con un ruolo più attivo, non escludendo anche l’impegno militare. Anche qui emerge una divisione tra gli elettori delle due principali forze di governo: il 57% dei sostenitori del Pd vuole un’Ue più attiva, il 59% di quelli del Movimento 5 Stelle chiede invece un ruolo marginale per l’Unione europea.

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