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“Questo è per l’ambasciatore italiano”, così Mehdi Zare Ashkari mostrava le ferite dopo la protesta

In un video destinato ad alcuni amici italiani, Mehdi Zare Ashkzari mostrava le ferite inferte dal regime durante una manifestazione di piazza a Teheran. “Guarda qui – diceva all’inizio del filmato -. Questo è per l’ambasciatore italiano”
A cura di Gabriella Mazzeo
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È morto 20 giorni dopo essere uscito dal carcere Mehdi Zare Ashkzari, l'ex studente iraniano di Bologna che in un video prima di essere arrestato mostrava le ferite e i lividi sul corpo inferti dalle forze dell'ordine dopo le manifestazioni di piazza a Teheran. "Guarda qui, per l'ambasciatore d'Italia" diceva indicando i segni del pestaggio subito in strada durante una protesta.

Era riuscito a mettersi in salvo nascondendosi tra le mura di un'abitazione e aveva deciso di documentare quanto gli era successo in un breve filmato che ora sembra essere un vero e proprio testamento. Mehdi Zare è stato infatti arrestato poco tempo dopo e poi, a causa delle torture subite, è deceduto 20 giorni dopo il rilascio.

Nel frattempo il video è stato pubblicato online e ha raggiunto gli amici iraniani residenti in Italia e a Bologna. Le immagini mostrano un occhio livido e gli evidenti segni sulle braccia, sulla schiena e sulle gambe.  Le ferite sembrano essere state causate da manganellate reiterate. 

"Questo video mostra che Mehdi è stato picchiato e torturato – scrive su Twitter Patrick Zaki, lo studente e attivista egiziano che studia a Bologna -. Il suo corpo e la sua faccia avevano segni di un pestaggio violento. Aveva registrato questo video per gli amici, per mostrare la violenza subita dal regime e dalle forze di sicurezza". L'attivista per i diritti umani ha ricordato il collega della facoltà di farmacia definendolo "una parte della famiglia di Bologna che combatte per la libertà".

"In assenza di un'autopsia indipendente, non sapremo mai con esattezza cosa, oltre a quei tremendi pestaggi, gli abbiano fatto, al punto da causarne la morte dopo 20 giorni di coma" ha sottolineato su Twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

La storia di Mehdi Zare Ashkari

Il giovane 31enne era tornato in Iran per i funerali della madre, morta un anno e mezzo fa. Dopo le esequie non era più riuscito a tornare a Bologna per problemi con il visto. Quando sono iniziate le manifestazioni contro il regime, l'ex studente di farmacia è sceso in piazza tutti i giorni fino all'arresto. Venti giorni dopo il fermo, è stato rilasciato in condizioni pietose ed è stato ricoverato in ospedale. Mehdi aveva tutti i denti rotti e in poco tempo è passato dal coma alla morte.

Lo studente divideva il suo tempo tra l'Università e il lavoro in una pizzeria di Bologna. "Non riesco a credere a quanto successo – ha affermato il titolare del locale, Yaman -. Era un ragazzo energico e solare. Non parlava spesso di politica, ma quando lo faceva si mostrava molto critico, come tutti gli iraniani che vivono qui, anche se molti non lo dicono".

"È incredibile – sottolinea un altro amico – che tutto questo sia capitato proprio a lui, anche se ogni giorno arrivano notizie tremende dal nostro Paese. In Iran non possiamo tornare, partecipiamo quotidianamente alle proteste per il nostro Paese e sappiamo che ci sono falsi studenti che informano il governo iraniano. L'unica consolazione è che da fuori possiamo comunque fare qualcosqa per il nostro popolo".

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