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Portellone aperto in volo, l’Asiana Airlines non venderà più posti vicino all’uscita di emergenza

L’Asiana Airlines ha deciso di interrompere in via precauzionale la vendita di posti vicino all’uscita di emergenza sugli Airbus A321 dopo che un passeggero nei giorni scorsi ha aperto intenzionalmente il portellone di emergenza quando l’aereo era ancora in volo.
A cura di Ida Artiaco
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Asiana Airlines. Screen tratti da Twitter.
Asiana Airlines. Screen tratti da Twitter.

L'Asiana Airlines interromperà la vendita di posti vicino all'uscita di emergenza sugli Airbus A321. La decisione della compagnia aerea sud coreana è stata presa dopo che un passeggero di 30 anni, poi arrestato, aveva aperto intenzionalmente il portellone di emergenza quando l’aereo era ancora in volo: partito da Jeju e diretto a Daegu, c'erano 194 persone a bordo e nove di loro sono finite in ospedale senza tuttavia riportare ferite serie.

I posti in questione, che non saranno più disponibili, sono il numero 26A sugli A321 da 174 posti e il numero 31A sui modelli da 195 posti, ha dichiarato la compagnia aerea in un comunicato diffuso domenica scorsa. "Questa misura è una precauzione per la sicurezza e si applica anche se il volo è pieno", continua ancora la nota. Il posto corrispondente sul lato destro è dove siedono gli assistenti di volo per il decollo e l'atterraggio.

L'uomo che ha aperto il portellone, le cui immagini hanno fatto il giro dei social network, è stato arrestato per presunta violazione delle leggi sulla sicurezza aerea. Ha spiegato agli agenti della polizia locale che si era sentito soffocare durante il volo e che voleva scendere rapidamente dall'aereo, come ha riferito l'agenzia di stampa Yonhap. Rischia fino a 10 anni di carcere se condannato.

Al momento dell'incidente a bordo dell'aereo c'erano un totale di 200 persone, inclusi 194 passeggeri, secondo Asiana Airlines. Secondo i vigili del fuoco di Daegu, 12 persone hanno riportato ferite lievi a causa dell'iperventilazione e nove di loro sono state inviate agli ospedali di Daegu.

Come è possibile che si sia verificato un evento simile ha provato a spiegarlo il capitano Danilo Recine, coordinatore piloti dell’Anpac (Associazione nazionale professionale aviazione civile): "Un aereo che va in quota mantiene all’interno una pressione tale da permettere alle persone di respirare. Quindi il sistema di pressurizzazione crea una differenza enorme con la pressione esterna. Ciò rende impossibile aprire in quota le porte", ha spiegato Recine, aggiungendo che tuttavia "il fatto si è verificato a bassa quota, una situazione in cui il sistema sa che si sta per atterrare. Man mano che scendiamo, infatti, la pressurizzazione diminuisce, fino al punto in cui, vicini all’atterraggio, l’aereo non deve più averne alcuna". Ma solo le indagini in corso potranno chiarire davvero cosa è successo.

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