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Perse entrambe le gambe calpestando una mina: veterano di guerra scala l’Everest

Hari Budha Magar, veterano di guerra a cui sono stati amputati gli arti inferiori dopo aver calpestato un ordigno esplosivo, è riuscito nella straordinaria impresa di scalare l’Everest.
A cura di Davide Falcioni
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Hari Budha Magar, veterano di guerra a cui sono stati amputati gli arti inferiori, è riuscito nella straordinaria impresa di scalare l'Everest, entrando così nella storia. Nessun altri prima di lui era riuscito a raggiungere la vetta della montagna più alta del pianeta senza le gambe. "Ce l'abbiamo fatta. Ho abbracciato gli sherpa (Cinque guide, ndr) e pianto come un bambino. Sono così felice", ha dichiarato il nepalese arruolato nell'esercito britannico nel 1999.

Dopo aver perso le gambe per aver calpestato un ordigno esplosivo durante un pattugliamento in Afghanistan, nel 2010, Magar è riuscito a scalare la montagna più alta al mondo e conquistare il record mondiale. "È possibile raggiungere gli obiettivi semplicemente concentrandosi su ciò che si sta facendo", ha affermato. 43 anni, l'ex soldato ha raggiunto la vetta di 8.848 metri lo scorso venerdì 19 maggio con le gambe artificiali. Il dipartimento del turismo del Nepal ha certificato l'impresa.

Lo scalatore ha quindi aggiunto: "Non importa quanto grandi siano i tuoi sogni, non importa quanto sfidi la tua disabilità, con la giusta mentalità tutto è possibile. Quando le cose si sono fatte davvero difficili, è stato il pensiero della mia fantastica famiglia e di tutti quelli che mi hanno aiutato a salire sulla montagna che mi hanno spinto in vetta. Senza il supporto di tutti loro questa spedizione semplicemente non sarebbe stata possibile".

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Padre di tre figli, Budha nel 2022 è diventato il primo doppio amputato sopra il ginocchio a raggiungere il campo base dell’Everest e il primo doppio amputato a fare paracadutismo in tandem nella regione dell’Everest.

L’ex Gurkha aveva in programma di scalare l’Everest già nel 2018, ma il suo progetto è stato rinviato a seguito di una norma introdotta nel 2017 dal governo,  che vietava agli scalatori non vedenti, con doppia amputazione e in solitaria, di scalare le montagne, incluso l’Everest. Dopo un’ingiunzione presentata alla Corte Suprema dal giornalista Madhav Chamlagain, impegnato per  i diritti delle persone diversamente abili, il divieto è stato revocato nel 2018.

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