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Per 15 anni nel braccio della morte per errore, Damon muore di covid in attesa del risarcimento

Per 15 anni Damon Thibodeaux ha dovuto sostenere 23 ore di isolamento al giorno nel carcere di massima sicurezza dello Stato della Louisiana perché condannato per l’omicidio della cugina 14enne ma un test del dna lo ha scagionato. Stava ancora combattendo per un risarcimento quando è morto di Covid.
A cura di Antonio Palma
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Incarcerato ingiustamente, aveva trascorso un terzo della sua vita in una cella di un carcere di massima sicurezza per condannati a morte prima di essere liberato diventando simbolo della mala giustizia in Usa ma purtroppo la sua vita fuori dal carcere è stata molto più breve e Damon Thibodeaux è morto di covid a pochi giorni del nono anniversario della sua scarcerazione. La triste storia di Damon arriva dagli Stati Uniti dove l’uomo è morto quindici giorni fa mentre stava ancora combattendo contro la giustizia per avere un risarcimento per i suoi anni di ingiusta detenzione.

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Thibodeau era stato accusato di aver partecipato a un efferato omicidio avvenuto nel lontano 1996. Thibodeaux aveva 22 anni e lavorava come marinaio su una chiatta del fiume Mississippi, nello stato della Louisiana, quando fu arrestato per l'uccisione di una sua cugina quattordicenne, Crystal Champagne, e messo sotto torchio dalla polizia. All’epoca dei fatti l’uomo confessò il delitto dopo un interrogatorio di nove ore nonostante non vi fossero prove concrete contro di lui. Thibodeaux in seguito ha ritrattato la confessione, raccontando di essere stato indotto a confessare perché spaventato dalle minacce di morte degli agenti durante l’interrogatorio.

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Nonostante nessun'altra prova lo collegasse al crimine, fu condannato da un tribunale locale in base alla confessione resa in interrogatorio e un anno dopo mandato nel braccio della morte. Per i successivi 15 anni Thibodeaux ha dovuto sostenere 23 ore di isolamento al giorno nel carcere di massima sicurezza dello Stato. Un calvario lunghissimo concluso solo nel 2012 quando un test del DNA, chiesto a più riprese dagli avvocati delle associazioni contro la pena di morte, alla fine ha escluso un suo collegamento con l’omicidio.

Dopo la scarcerazione, sempre grazie alle associazioni benefiche, si era trasferito in Minnesota trovando impiego come camionista per i lunghi trasporti. Si era anche vaccinato con la prima dose ma il virus lo ha colpito mentre effettuava un trasporto in Florida: è stato ricoverato ad agosto ma nel giro di poche settimane la sua situazione clinica è crollata e Damon è deceduto senza mai vedere il suo risarcimento.

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