Pedofilia nella Chiesa: Benedetto XVI si difenderà in un processo in Germania
Il Papa emerito Benedetto XVI si difenderà in un tribunale tedesco dall'accusa di non essere intervenuto contro un prete pedofilo seriale quando era arcivescovo di Monaco di Baviera. Grazie a questa decisione di Ratzinger, che presenterà ai giudici una sua memoria difensiva, il processo sulla vicenda potrò continuare. Il Papa emerito non rischia implicazioni penali, ma il suo contributo potrà aiutare a ricostruire quanto accadde.
La denuncia era stata presentata anni fa da un uomo oggi 38enne, che ha affermato di aver subito abusi da un prete pedofilo, e coinvolge Ratzinger perché all’epoca era arcivescovo di Monaco e Frisinga (1977-1982).
L'uomo ha inoltre affermato di aver subito abusi da un sacerdote recidivo, tale Peter H., nella località di Garching an der Alz. Un dossier sul prete, diramato lo scorso gennaio, riferisce anni di abusi; ma invece di denunciare l'accaduto, l'arcidiocesi è accusata di aver trasferito il religioso in altre parrocchie, dove gli abusi si sono perpetrati nei confronti di altre vittime.
Al momento sono state presentate quattro denunce: oltre al prete, già condannato, e a Benedetto XVI, sono coinvolti il cardinale Friedrich Wetter, successore di Ratzinger alla guida dell'arcidiocesi, e l'arcidiocesi stessa. Si tratta di un'azione civile, dato che sul piano penale la vicenda non ha più valore.
"Se la Chiesa cattolica e gli imputati – con l'eccezione del noto recidivo Peter H. – si attengono a quello che è costantemente affermato, cioè di mantenere il proprio impegno cristiano e di riconoscere l'ingiustizia commessa, la causa avrà successo", ha dichiarato l'avvocato del querelante, Andreas Schulz. "Se non lo fanno, il danno alla loro reputazione sarà ancora più grave e la Chiesa cattolica accelererà l'erosione della fede".
Se il pontefice emerito non si fosse dichiarato disposto alla difesa sarebbe andato incontro a una sentenza in contumacia. Ratzinger si è affidato allo studio legale Hogan Lovells. I quattro denunciati hanno chiesto una proroga, ha illustrato la portavoce del Tribunale bavarese, e hanno tempo fino al 24 gennaio prossimo per argomentare sul piano contenutistico la difesa.