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Morso da una zecca, 22enne contrae la malattia di Lyme: “Sento il cervello andare a fuoco”

“Prima ero un adolescente amante del surf e della musica, ora non riesco più neanche ad uscire di casa”, racconta Joe Blackaby, 22enne del Galles. Nel 2013 è stato morso da una zecca e ha contratto la malattia di Lyme. La sua speranza è quella di partire per gli Stati Uniti e tentare nuove cure.
A cura di Susanna Picone
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La vita di un giovane di ventidue anni di Caldicot, in Galles, è cambiata improvvisamente nell’estate del 2013. Come lui stesso ha raccontato – il protagonista di questa storia si chiama Joe Blackby – da che era un ragazzo pieno di vita, ora non riesce neppure più a uscire di casa. Tutto a causa di un morso di zecca. Joe ha contratto la malattia di Lyme e ormai sono sei anni che convive con questa patologia. “Prima ero un adolescente amante del surf e della musica, ora non riesco più neanche a uscire di casa”, ha raccontato ripercorrendo quel giorno in cui è cambiata la sua vita. Era andato con gli amici al Festival di Reading e al mattino si svegliò con un gran mal di testa. Pensava fosse dovuto alla sbornia, ma col tempo il dolore non se ne è andato. È così andato dal medico e appunto ha scoperto di avere contratto la malattia di Lyme. Oggi il ventiduenne fatica a camminare, ha problemi di vista e soffre di terribili dolori.

Il racconto del giovane: "Terribile vedere il corpo deteriorarsi" – “Mi sento come se mi fosse stata tolta la vita, è terribile vedere il mio corpo deteriorarsi così rapidamente e ci sono voluti ben tre anni per una diagnosi affidabile: purtroppo, ho contratto la malattia di Lyme, era quello che non avrei mai voluto sentirmi dire”, ha raccontato il ragazzo a Wales Online ricordando che aveva notato di essere stato morso da una zecca ma di non aver dato peso alla cosa. “Sono peggiorato gradualmente, oggi combatto ogni giorno contro i tanti problemi che affliggono il mio corpo. Non riesco a ricordare quasi nulla del passato, vedo le mie foto di qualche anno fa e penso che quello sia una persona diversa da me. Ancora oggi, a distanza di sei anni, provo dei dolori atroci alla testa, sento come se il mio cervello andasse a fuoco”. Joe ha anche raccontato che la malattia sta peggiorando, che non riesce ad assimilare il cibo e ha dolori lancinanti ai muscoli. “Al momento, l’unica cosa che posso fare è assistere passivamente al deterioramento progressivo del mio organismo”, ha detto il ragazzo.

La raccolta fondi per curarsi negli Usa – Una possibile soluzione che potrebbe aiutare il giovane sarebbe quella di sottoporsi a un ciclo di antibiotici più potenti di quelli disponibili nel Regno Unito e per aiutarlo a trasferirsi negli Stati Uniti per ottenere delle cure è partita una raccolta fondi su GoFundMe: “Pensavo di raccogliere non più di 600 sterline in qualche mese, invece in due mesi abbiamo raggiunto quota 20mila sterline. Finalmente posso guardare al futuro con ottimismo e fiducia”.

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