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Attentato a Mosca al Crocus City Hall

La strage di Mosca, cosa sappiamo sull’attacco al Crocus City Hall e chi è stato a sparare

Cosa è successo alla Crocus City Hall di Krasnogorsk, nella periferia di Mosca, dove un commando di terroristi ha seminato panico e morte. L’Isis ha rivendicato. Quante sono le vittime, chi è stato e cosa ha detto Putin sull’attentato e sulle possibili responsabilità dell’Ucraina.
A cura di Biagio Chiariello
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L'orrore è arrivato nella notte nel cuore della Russia. Un commando formato da almeno 4 persone ha aperto il fuoco alla Crocus City Hall di Krasnogorsk (Oblast' di Mosca). Oltre 140 morti, tra cui anche tre bambini, centinaia i feriti (di cui almeno una quindicina sono in gravissime condizioni). L’Isis-k ha subito rivendicato l’attacco nella sala concerti alle porte della capitale russa, mentre Kiev ha respinto le accuse.

Il Presidente Vladimir Putin ha poi affermato che "i 4 terroristi responsabili dell'attacco sono stati arrestati" e che "chi è dietro l'attentato la pagherà". Gli Usa però avevano avvertito Mosca della possibilità di un attentato in Russia, ma il numero uno del Cremlino aveva definito un "ricatto" l’avvertimento dell’Occidente.

Come è avvenuto l’attacco a Mosca

Nella serata di venerdì 22 marzo, intorno alle 20 (ora locale, le 18 in Italia) un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel Crocus City Hall, una sala per concerti nella periferia nordoccidentale di Mosca dove si sarebbe dovuto esibire il gruppo locale dei Picnic, e ha cominciato a sparare in maniera indiscriminata ai presenti con armi automatiche, appiccando poi un incendio che ha fatto crollare il tetto dell’edificio.

Il concerto della band russa aveva registrato sold out e si calcola che ci fossero oltre 6mila persone all'interno del locale.

Secondo le ultime notizie diffuse dall'agenzia Ria Novosti il bilancio dell'attacco sarebbe di oltre 140 vittime. Almeno 3 i bambini tra le vittime. In un comunicato i servizi di sicurezza hanno scritto che il numero di morti e feriti è destinato ad aumentare.

Chi sono gli attentatori dell'Isis-K

Nella mattina di sabato 23 marzo la polizia ha arrestato 11 persone sospettate di aver partecipato o di aver contribuito all’organizzazione dell’attacco. Quattro di loro sarebbero proprio i terroristi che hanno aperto il fuoco a Krasnogorsk. Apparterebbero all'Isis-K. I terroristi islamici hanno più volte rivendicato l'attentato, dichiarando che a mettere in atto l'attacco sono stati "quattro dei suoi combattenti" di cui ha pubblicato le foto, come riferisce l'agenzia di stampa Amaq del gruppo militante su Telegram.

"L'attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l'Islam", ha aggiunto Amaq.

Uno degli uomini fermati è stato sottoposto ad un primo interrogatorio dalle forze russe. Si tratterebbe di un 26enne del Tagikistan che ha spiegato di essere stato ingaggiato su Telegram da un non meglio noto “assistente del predicatore” che gli ha promesso 500mila rubli, ovvero una cifra pari a circa 5mila euro. La metà della somma era stata ricevuta in anticipo.

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Secondo il Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb) gli attentatori avevano "contatti con Kiev" e hanno "pianificato" il tutto.

"Dopo l'attacco terroristico, i criminali hanno cercato di fuggire, avanzando in auto verso il confine russo-ucraino, che intendevano attraversare", ha aggiunto l'Fsb, secondo cui i terroristi "avevano contatti appropriati sul lato ucraino".

Accuse che l'Ucraina ha immediatamente respinto al mittente: "Sono assurde" ma "ce le aspettavamo. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: L'Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco" ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mikaylo Podolyak.

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Cosa ha detto Putin

Il presidente russo Putin ha condannato il "barbaro e sanguinoso attentato" e ha promesso di assicurare alla giustizia e "punire i responsabili", le cui gesta ha paragonato alle "rappresaglie dei nazisti". Ma ha assicurato che "la Russia è sempre diventata ancora più forte nei momenti più difficili, e così sarà anche stavolta". Ha poi confermato che i quattro attentatori sono stati arrestati.

Il capo del Cremlino ha parlato al Paese, con un messaggio video che è stato rilanciato dalle agenzie russe. Putin ha dichiarato il 24 marzo "giornata di lutto nazionale". Il presidente russo ha poi annunciato "ulteriori misure antiterrorismo e antisabotaggio a Mosca e nella regione" omonima.

Ed anche lo stesso Putin ha in qualche modo puntato il dito contro l'Ucraina: "Dai risultati parziali dell'inchiesta" è emerso che dalla "parte ucraina del confine" era stata creata "una finestra" per permettere ai quattro attentatori di attraversare il confine.

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Non ci sono italiani tra le vittime dell'attentato

"A Mosca ci sono 2.700 italiani registrati all’Aire, non abbiamo notizie di italiani coinvolti" nell’attentato alla Crocus City Hall di Krasnogorsk. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina ha espresso "solidarietà alle famiglie delle vittime che purtroppo sono in costante aumento".

E a seguito dell'attentato in Russia, il Viminale ha disposto un ulteriore innalzamento delle misure di sicurezza su una serie di luoghi sensibili. Particolare attenzione viene dedicata a luoghi di preghiera, in particolare sinagoghe, ambasciate e hub principali dei trasporti come stazioni e aeroporti.

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