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La strage degli animali d’allevamento, uccisi a milioni a causa del Coronavirus

A lanciare l’allarme in Usa sono alcune associazioni animaliste statunitensi che chiedono interventi per fermare questo meccanismo. Il problema dopo la chiusura forzata di alcuni grandi mattatoi del Paese che ha ridotto la capacità di macellazione costringendo molti elevatori a disfarsi degli animali in maniera sbrigativa.
A cura di Antonio Palma
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Milioni di animali d'allevamento uccisi in massa e con metodi brutali e altrettanti che rischiano la stessa sorte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi solo perché la capacità di macellazione è crollata drasticamente a seguito dell'emergenza covid-19. A lanciare l'allarme sono alcune associazioni animaliste statunitensi che chiedono interventi per fermare questo meccanismo. "È difficile essere sicuri  dei numeri perché gli allevatori non li danno ma in un prima fase sappiamo con certezza che 2 milioni di polli e decine di migliaia di galline ovaiole sono state abbattute nelle fattorie" ha spiegato il presidente dell'organizzazione di protezione degli animali Mercy for Animals al Guardian. Tutto sarebbe iniziato con la scoperta  di diversi casi di contagio all'interno di alcuni grandi macelli statunitense che hanno costretto le autorità locali a chiudere diverse strutture per la sanificazione con la conseguente quarantena per tutti gli addetti.

Questa situazione, secondo la ricostruzione degli animalisti,  ha portato a interrompere o rallentare il ciclo produttivo di carne e che ha riguardato in particolare galline e maiali. Secondo United Food and Commercial Workers almeno una trentina di impianti sono stati chiusi riducendo la capacità di macellazione di carni suine del 40 per cento. Se le caso dei bovini non si è avuta nessuna conseguenza importante sugli animali, per galline e suini molti allevamenti hanno deciso di disfarsi di parte degli animali per l'impossibilità di tenerli e per i costi. Così hanno fatto i produttori di pollame e anche parte di elevatori di maiali. Secondo lo stesso National Pork Producers Council  se la situazione non si sbloccherà, almeno dieci milioni di maiali potrebbero essere soppressi da qui a settembre proprio al fine di prevenire la loro sofferenza

A preoccupare gli animalisti in particolare sono le tecniche usate per disfarsi degli animali che non servono più per essere mangiati. Secondo le associazioni, i polli ad esempio, vengono abbattuti per soffocamento o addirittura per annegamento iniettando gas nei pollai o addirittura a sorta di schiuma. Per gli abbattimenti di suini, invece, viene usato un sovradosaggio di anestetico ma anche il gas, scariche elettriche e latri metodi che causano sofferenze agli animali. Alcuni mattatoi però sono tornati già operativi in Usa e entro giugno si pensa che la situazione di emergenza possa rientrare.

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