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Sacri abusi, storie di preti pedofili

La storia di Cristian, trasformato in oggetto sessuale da tre parroci: li inchioda con un video

Cristian, un migrante venezuelano, è diventato l’oggetto sessuale di almeno tre parroci a Panama. Come lui stesso ha denunciato in un video, ha accettato di prostituirsi per mantenere la moglie e il figlio piccolo. Uno dei prelati coinvolti nello scandalo è stato uno degli organizzatori della Giornata mondiale della gioventù che si è tenuta a Panama nel gennaio 2019.
A cura di Mirko Bellis
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Tre dei sacerdoti (nel cerchio rosso) coinvolti nello scandalo sessuale a Panama
Tre dei sacerdoti (nel cerchio rosso) coinvolti nello scandalo sessuale a Panama
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Cristian (un nome di fantasia) arriva a Panama dal Venezuela. Lo accompagna la moglie e un figlio piccolo. Per la famiglia non è semplice la sopravvivenza nel Paese centroamericano. L’uomo riesce comunque a trovare lavoro come tuttofare nella parrocchia Don Bosco a Calidonia, un quartiere della capitale panamense. E’ in quel momento che un sacerdote comincia a interessarsi a lui. Le intenzioni del parroco, tuttavia, non hanno niente di caritatevole. La proposta che gli viene fatta è semplice, quanto brutale: soldi a cambio di sesso. E Cristian, in ristrettezze economiche, finisce per accettare di prostituirsi. Ma questo è solo l’inizio, perché il migrante venezuelano diventerà l’amante di almeno altri due ecclesiastici di Panama.

Cristian, però, ad un certo punto non accetta più di essere un oggetto sessuale. Decide quindi di registrare l’incontro con uno dei suoi particolari clienti, padre Rogelio Topin. “Ho scelto di fare questo video – chiarisce – perché provo molta rabbia e non ce la faccio più”. “Sono stato appena contattato da un sacerdote – continua – e non è la prima volta. Mi chiamano tre o quattro volte alla settimana per fare sesso. Accetto solo perché ho bisogno di soldi”. Cristian, mentre aspetta in una stazione di servizio, racconta i gusti sessuali del sacerdote. “Ama farsi accarezzare quando guida”. Padre Rogelio – spiega il giornalista che ha ricevuto e pubblicato il video di Cristian – ha servito in diverse parrocchie in tutto il Paese ed è stato uno degli organizzatori della XXXIV Giornata mondiale della gioventù, che si è tenuta a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019 alla presenza di Papa Francesco.

Don Rogelio arriva all'appuntamento e fa salire Cristian in macchina. I due parlano di precedenti incontri e di altri sacerdoti coinvolti nello scandalo. Sono diretti in una casa d’appuntamenti per consumare il rapporto sessuale. Il video-denuncia di Cristian è stato pubblicato sui social ed è stato visto in pochi giorni da oltre 400mila persone. (Attenzione: alcune scene potrebbero urtare la sensibilità del pubblico).

In una delle conversazioni registrate e diffuse da Claramente, un canale informativo panamense, Cristian addirittura propone a Don Topin di incontrare un nuovo amante: un ragazzino di 17 anni del Nicaragua. Pur trattandosi di un minorenne, la risposta del sacerdote è fin troppo esplicita: “Perfetto”. Dopo la pubblicazione del video, le autorità del Paese centroamericano sono state allertate e la testimonianza di Cristian sarà determinante per capire se i sacerdoti abbiano commesso dei reati.

Da parte sua, l’arcidiocesi di Panama ha emesso un comunicato in cui afferma “di essere profondamente ferita e imbarazzata nel ricevere informazioni sul comportamento inadeguato e scandaloso dei sacerdoti Rogelio Topin, Orlando Rivera e Karl Madrid”. La Curia panamense ha deciso di sospendere dalle loro funzioni i tre parroci, anche se sottolinea che si tratta di una misura preventiva in quanto “non ci sono al momento accuse formali contro di loro”. “Ribadiamo la nostra ʻtolleranza zeroʼ – conclude il comunicato dell’Arcidiocesi – di fronte a qualsiasi tipo di abuso, in particolare su minori e persone vulnerabili”.

A giungo di quest’anno, un altro scandalo aveva coinvolto David Cosca, uno dei sacerdoti più conosciuti a Panama. Secondo quanto è emerso, il 7 luglio 2018, un uomo è stato ucciso nella camera d'albergo presa in affitto dal prelato. La stessa stanza dove, secondo alcuni testimoni, avvenivano orge e incontri sessuali. Anche Don Cosca è stato appartato dalle sue funzioni e dovrà rispondere davanti alla giustizia del reato di favoreggiamento.

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