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“Indossava abiti provocatori”, giudice respinge denuncia di violenza di una donna: choc in India

Un giudice dello stato del Kerala, in India, ha respinto la denuncia per violenza e aggressione di una donna perché “indossava abiti sessualmente provocatori”, scagionando il 74enne accusato. Proteste in tutto il Paese.
A cura di Ida Artiaco
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Un giudice ha respinto la denuncia di violenza sessuale presentata da una donna perché, secondo lui, "indossava abiti provocatori".

È successo in India, dove sono scoppiate una serie di proteste in seguito alla decisione choc del magistrato del tribunale distrettuale dello stato del Kerala.

Il giudice la scorsa settimana aveva concesso la cauzione anticipata a un uomo di 74 anni accusato di molestie sessuali e aggressioni, secondo i documenti del tribunale.

Come riferisce la CNN, nell'ordinanza del tribunale si legge che la "donna indossava abiti sessualmente provocatori", per tanto la sua denuncia "non reggerebbe" contro l'imputato.

Nello stesso documento è precisato che è anche "impossibile credere" che l'uomo, disabile, potesse "prendere con forza" la donna per il grembo e "farle pressione sul seno".

La notizia ha suscitato indignazione in India, dove le donne subiscono una discriminazione diffusa e le accuse di aggressione sessuale spesso vengono sottostimate a causa della mancanza di assistenza legale e di un sistema notoriamente lento.

La presidente della Commissione per le donne di Delhi, Swati Maliwal, ha condannato il giudice distrettuale e ha esortato l'Alta Corte del Kerala ad occuparsi del caso. "Quando cambierà la mentalità che incolpa le vittime di abusi sessuali?" ha commentato con un Tweet mercoledì scorso, aggiungendo: "Cos'è un vestito provocatorio? Sari, jeans o mentalità patriarcale".

I crimini sessuali contro le donne sono diffusi in India, ma i casi brutali di stupro e aggressione sono spesso trattati in maniera non consona dal sistema giudiziario del paese.

Nel 2017, un giudice dell'Alta Corte di Delhi ha affermato che un uomo meritava "il beneficio del dubbio" mentre lo assolveva dall'accusa di stupro, aggiungendo che un "debole ‘no'" potrebbe comunque segnalare la volontà di una presunta vittima.

In un altro caso, risalente al gennaio 2021, un giudice dell'Alta Corte di Bombay ha ritenuto che un uomo di 39 anni non fosse colpevole di aver aggredito sessualmente una ragazza di 12 anni poiché non le aveva tolto i vestiti, il che significava che non c'era stato un contatto diretto di "pelle a pelle".

"Considerata la natura rigorosa della punizione prevista per il reato, a giudizio di questa corte, sono necessarie prove più severe e accuse gravi", aveva affermato il giudice.

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