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Covid 19

India, scoperti altri 50 corpi decomposti sulle rive del Gange: “Non sappiamo se sono vittime Covid”

In India sono stati rinvenuti altri 50 cadaveri sulle rive del Gange, in particolare nella zona del villaggio di Gahmar,  nel distretto di Ghazipur nello stato dell’Uttar Pradesh. Non è chiaro come siano arrivate le salme sin lì, ma si pensa che possano essere vittime del Covid-19, stando a quanto riporta la BBC. Tuttavia, essendo fortemente decomposti, le autorità locali non sono state in grado di determinare le cause della morte. Avviata un’indagine.
A cura di Ida Artiaco
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Orrore senza fine in India, dove nelle ultime ore altre decine di cadaveri sono stati trascinati sulle rive del fiume Gange, nel nord del Paese, da settimane alle prese con la seconda violenta ondata della pandemia Coronavirus. Stando a quanto riporta la BBC, negli ultimi giorni sono stati scoperti più di 50 corpi lungo la riva del corso d'acqua nel villaggio di Gahmar, nel distretto di Ghazipur nello stato dell'Uttar Pradesh. Non è chiaro come siano arrivate le salme sin lì, ma si pensa che possano essere vittime del Covid-19. Le loro identità al momento sono sconosciute. Un giornalista locale ha detto all'emittente inglese che la gente del posto ha raccontato di essersi lamentata dell'odore negli ultimi giorni, ma le autorità hanno preso provvedimenti solo dopo aver appreso la notizia dei corpi trovati a valle lunedì scorso nello stato del Bihar. La polizia del villaggio ha così tirato fuori i corpi dal fiume con dei bastoni.

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Il parlamentare Singh, magistrato del distretto di Ghazipur, ha detto che è stata avviata un'indagine per capire come i corpi siano arrivati lì, ha riferito NDTV. La notizia è arrivata dopo che ieri alcuni funzionari hanno confermato che almeno 40 corpi erano stati trascinati sulle rive del fiume a Buxar, al confine tra gli stati di Bihar e Uttar Pradesh, su cui è stata già eseguita un'analisi post mortem ma "per via della pesante decomposizione, non siamo stati in grado di determinare le cause della morte". Alcuni residenti avevano riferito all'agenzia di stampa AFP di ritenere che i corpi fossero stati scaricati nel fiume perché i crematori sono ormai sopraffatti dai troppi morti Covid da gestire o perché i parenti non potevano permettersi la legna per le pire funebri. "È chiaro che i corpi sono arrivati ​​galleggiando nel fiume dallo stato confinante", hanno fatto sapere dalle autorità aggiungendo che sono state impartite istruzioni per intensificare il pattugliamento fluviale. Intanto, la seconda ondata della pandemia sta devastando parti dell'India, con un aumento significativo delle morti nelle ultime settimane. La maggior parte dei crematori del paese ha esaurito gli spazi. Tuttavia, gli esperti ritengono che il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto.

Solo nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 329.942 nuovi casi di Covid-19 e 3.876 vittime secondo dati diffusi dal ministero della Salute indiano. È il secondo giorno consecutivo in cui il numero di nuovi casi giornalieri segnalati è stato inferiore a 400.000. Oltre alla preoccupazione per la circolazione della variante indiana e per il sistema ospedaliero al collasso a causa della carenza di ossigeno e posti letto, si aggiunge il rallentamento della campagna di vaccinazione: dd oggi, in India sono state somministrate 172.633.761 dosi di vaccino e 37.159.467 persone che hanno ricevuto la seconda dose, circa il 2,85% della popolazione indiana, che è pari a sua volta a 1.3 miliardi di persone, è completamente vaccinata, come spiegato nei giorni scorsi dal ministero della Salute locale.

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