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In Siria sono in aumento i casi di suicidio tra i civili: “Si tolgono la vita assumendo pesticidi”

In Siria sono in aumento i casi di suicidio tra i civili a causa delle conseguenze psicologiche della guerra. La maggior parte delle segnalazioni riguarda donne e minori.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I casi di suicidio nel nord-ovest della Siria sono in aumento. Nella prima metà del 2022 sono triplicati secondo quanto riporta il Mirror che ha realizzato un reportage sulle condizioni psicologiche dei civili in seguito alla guerra. La maggior parte delle persone che sceglie di togliersi la vita lo fa assumendo le cosiddette "pillole al gas", usate come pesticidi per preservare i raccolti. I suicidi riguardano maggiormente le donne e le ragazze, costrette spesso a matrimoni combinati per sanare le situazioni economiche dei familiari.

I casi di suicidio registrati sono aumentati nel secondo trimestre del 2022. I tentativi falliti, invece, sono passati da 106 a 213 nei primi sei mesi del 2022. Le donne rappresentano quasi la metà dei casi segnalati: le vittime sono prevalentemente ragazze sotto i 18 anni costrette a interrompere gli studi o a nozze combinate.

Particolarmente colpita dal fenomeno è Idlib, città che ospita 4 milioni di persone. Di queste, almeno la metà è costituita da sfollati in fuga da altre aree della Siria. I bombardamenti, infatti, hanno spinto a nord-ovest buona parte della popolazione del Paese che ha perso la casa e il lavoro. A Idlib vi sono circa 1.300 campi per i profughi: gli insediamenti non hanno servizi igienici adeguati e riscaldamenti per affrontare l'inverno. Secondo le stime delle Nazioni Unite, almeno 82.000 persone vivono da senzatetto.

Un carro armato condotto dai ribelli appoggiati dalla Turchia nella città di Saraqib (Gettyimages)
Un carro armato condotto dai ribelli appoggiati dalla Turchia nella città di Saraqib (Gettyimages)

Stando a quanto riferito al Mirror da psichiatri che lavorano nei campi profughi, le pillole al gas sono in grado di uccidere in pochi minuti e costituiscono il principale mezzo per togliersi la vita. I pesticidi sono ampiamente disponibili nei negozi del nord-ovest della Siria.

Questi prodotti restano sul mercato perché importanti per preservare i raccolti e vengono venduti indiscriminatamente anche a ragazzi e bambini, i più colpiti dalla guerra. La situazione è resa ancora più grave dalle difficoltà legate all'accesso alle cure psichiatriche che in questo momento sono in fondo alla gerarchia dei bisogni primari del Paese.

L'attenzione delle famiglie è infatti rivolta alle epidemie, alla povertà e alla fame dilagante in Siria: ogni giorno 1,7 milioni di bambini sono esposti alle malattie e alla morte per malnutrizione.

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