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Immigrazione, l’UE lascia sola l’Italia. L’ira di Maroni: ”Ma che unione è?”

”Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Ue” ha detto il capo del Viminale al termine della ”deludente” riunione dei 27 sul tema dell’emergenza immigrazione.
A cura di Biagio Chiariello
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"Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell'Ue": è lapidario il ministro dell'Interno Roberto Maroni a Lussemburgo, all'uscita dal Consiglio Affari interni dell'Ue, dove si è discusso dell'emergenza immigrazione, e ratificato un documento conclusivo su cui l'Italia si è astenuta, chiarendo che non ci sono "risposte di solidarietà concreta". In sintesi: bocciati. La Ue ha infatti detto no alla linea italiana sugli immigrati:“È prematuro decidere l'attivazione della direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea per i profughi dai paesi del Nord Africa” dice la Commissaria per gli Affari interni Cecilia Malmstrom. “La maggioranza dei paesi ritiene che la direttiva può essere utilizzata ma che non siamo ancora al punto di farlo”. Presupposto necessario è infatti che ci sia una notevolissima pressione di immigranti da nazioni in conflitto. “Non ci troviamo ancora in una situazione tale da far scattare il meccanismo”, sottolinea la Malmstrom che già in precedenza aveva bocciato il decreto dell'Italia firmato da Berlusconi giovedì: I “permessi di soggiorno temporanei” che l’Italia sta per concedere agli profughi tunisini sbarcati nelle ultime settimane a Lampedusa non fanno scattare “automaticamente” la libera circolazione nell’area Schengen, secondo l'UE.

Un vertice sull'immigrazione "deludente" dunque per Maroni.  Tanto che il capo del Viminale avrebbe tagliato corto, dicendo: "Meglio soli che male accompagnati".

"Noi abbiamo fatto e continueremo a fare i pattugliamenti e i rimpatri, sono già partiti i primi due voli, abbiamo chiesto l'intervento della Commissione e domani il presidente Barroso sarà in Tunisia, e spero che ottenga risultati concreti. Ma per ora l'Italia è stata lasciata sola a fare quello che deve fare e che continuerà a fare. Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell'Ue che si attiva subito per salvare le banche e dichiarare la guerra, ma quando si deve esprimere solidarietà concreta a un paese come l'Italia si nasconde".

Dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi ("UE unita, altrimenti dividiamoci"), il capo dello stato, Giorgio Napolitano, avevo chiesto una visione più coesa sull’immigrazione. senza perseguire atti di ritorsione. Maroni risponde: "Certo che non si scherza con l'Europa, ma quando l'Italia chiede aiuto per i rimpatri, per i pattugliamenti, per bloccare i flussi, per fare investimenti in Tunisia, mi pare che qualcosa non funzioni: abbiamo fatto accordi bilaterali e aperto una linea di credito con la Tunisia da 150 milioni di euro, abbiamo fatto un accordo per i rimpatri, forniamo mezzi, auto, navi alla polizia tunisina, e siamo l'unico paese dell'Ue che si è attivato."

Maroni-friderich

Maroni col ministro degli Interni tedesco, Friedrich

Al termine della riunione dei 27 sul tema emergenza clandestina, il ministro degli Interni tedesco, Hanz-Peter Friedrich, si è espresso in questi modi: "L'Italia sta violando lo spirito delle regole di Schengen". Ribattendo agli attacchi mossi all'Europa dall'Italia, il ministro tedesco ha quindi evidenziato come "la solidarietà in Europa deve essere condivisa solo quando un Paese è realmente colpito da un problema di immigrazione di massa. E' questo non è il caso dell'Italia".

Nel frattempo è tensione a Lampedusa. Dopo la partenza del primo volo con a bordo 30 tunisini rimpatriati, nel centro di accoglienza è esplosa la protesta con diversi migranti saliti sul tetto per lanciare slogan del tipo "libertà, libertà". Alcuni agenti di polizia sono stati colpiti da bottiglie d'acqua e altri oggetti. La rivolta è culminata in un incendio divampato nella stessa struttura che ospita i profughi, durante la quale alcuni migranti si sono dati alla fuga.

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