1.059 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il Giappone vuole convincere i giovani a bere più alcol per rilanciare l’economia

Si chiama ‘Sake Viva’ ed è il progetto sostenuto dal governo di Tokyo per contrastare il calo dei consumi tra i giovani che ha inciso particolarmente sulle entrate fiscali.
A cura di Biagio Chiariello
1.059 CONDIVISIONI
Immagine

I giovani giapponesi hanno un problema: bevono troppo poco alcol. Almeno secondo le autorità locali che ora puntano a cambiare la situazione con una particolare iniziativa. Come riporta la BBC, negli ultimi anni la diminuzione dei consumi alcolici ha portato anche a un calo delle entrate fiscali legate alle imposte sulle bevande.

Da qui l'idea di ‘Sake Viva!', una campagna il cui obiettivo è elaborare un piano per rendere il bere più attraente e dare impulso al settore. Presentato dall’Agenzia delle entrate giapponese, il concorso prende il nome dal sakè, la tipica bevanda alcolica giapponese derivata dal riso. Viene chiesto ai giovani dai 20 ai 39 anni di condividere le loro idee imprenditoriali per stimolare la domanda tra i loro coetanei. Non solo sakè, comunque, ma per esempio anche birra, vino, whisky e shochu, un tipico distillato.

Il gruppo che conduce il concorso per l'Agenzia delle Entrate afferma che le nuove abitudini – in parte innescate dalla pandemia – e l'invecchiamento della popolazione hanno portato a un calo delle vendite di alcolici. Le persone che partecipano al concorso hanno tempo fino al prossimo 9 settembre per proporre le proprie idee.

I media giapponesi evidenziano come le reazioni a ‘Sake Viva!' siano state varie, con alcune critiche sul tentativo di promuovere un'abitudine malsana. Ma altri hanno già rese note le proprie idee: c'è chi ad esempio vuole puntare sui sistemi di intelligenza artificiale per convincere le persone a consumare bevande alcoliche sfruttando l’immagine di attrici famose nel mondo virtuale del metaverso.

In base ai dati forniti dall’Agenzia dell’entrate, nel 2020 in media i giapponesi avevano bevuto 75 litri di bevande alcoliche a testa, contro i 100 litri consumati nel 1995. Anche le entrate fiscali derivanti dalle tasse sull'alcol si sono ridotte nel corso degli anni. Secondo il quotidiano The Japan Times, nel 1980 rappresentavano il 5% delle entrate totali, ma nel 2020 ammontavano solo all'1,7%. Le vendite di birra nell’anno fiscale 2020, che si è concluso nel marzo 2021, sono calate del 20 per cento rispetto all’anno fiscale precedente.

1.059 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views