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Il capo dei Proud Boys condannato, per il leader neofascista Usa 5 mesi di carcere

Enrique Tarrio, leader del gruppo di estrema destra Proud Boys, condannato a oltre cinque mesi di reclusione da un tribunale di Washington per aver bruciato uno striscione Black Lives Matter e aver portato caricatori ad alta capacità per fucili nella capitale statunitense alcuni giorni prima dell’insurrezione del Campidoglio.
A cura di Antonio Palma
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Condannato il leader di Proud Boys l'organizzazione di estrema destra e neofascista che promuove e pratica la violenza politica negli Stati Uniti. Enrique Tarrio è stato condannato a oltre cinque mesi di reclusione da un tribunale di Washington DC per vandalismo e uso di armi non autorizzate. In particolare Tarrio è stato ritenuto colpevole dalla DC Superior Court per aver bruciato uno striscione Black Lives Matter appartenente a una chiesa storicamente nera a dicembre e aver portato caricatori ad alta capacità per fucili nella capitale statunitense alcuni giorni prima dell'insurrezione del Campidoglio del 6 gennaio scorso.

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Secondo il giudice, la condotta di Tarrio nella capitale Usa "ha minato alle basi la democrazia americana". "Questa corte deve rispettare il diritto di ogni cittadino di riunirsi pacificamente, protestare e far conoscere le proprie opinioni sulle questioni ma la condotta del signor Tarrio in questi casi criminali non rivendica nessuno di questi valori democratici. Invece, le azioni del signor Tarrio li hanno traditi" ha affermato infatti il giudice Cushenberry che ha deciso una pena ancora più severa di quanto richiesto dai pm.

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L'incendio della bandiera alla Asbury United Methodist Church, una chiesa storicamente nera, risale al 12 dicembre scorso, dopo che Tarrio e altri Proud Boys hanno partecipato a una manifestazione pro-Trump a Washington che in seguito ha portato a violenti scontri. L'uomo era stato arrestato poi a Washington il 4 gennaio, poco prima dell'insurrezione del Campidoglio, quando stato trovato con due caricatori ad alta capacità per fucili vietati dalle rigide leggi sul controllo delle armi.

Anche in mezzo a una repressione da parte della giustizia che vede due dozzine di membri dei Proud Boys affrontare accuse federali nell'assedio del Campidoglio degli Stati Uniti, i Proud Boys sono ancora all'opera e domenica i membri del gruppo si sono mobilitati ancora una volta in Oregondando vita a violente proteste. Lo stesso Tarrio, dopo la sentenza di condanna, ha commentato alla Cnn: "Se qualcuno pensa che mettermi in catene mi mette anche a tacere, che disumanizzandomi mi farà stare zitto, si sbaglia. Anzi, userò ancora di più la mia voce. Anche le persone che non sono d'accordo con me, come Black Lives Matter, vedono l'ingiustizia nel sistema giudiziario e spero che continuino a combattere".

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