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I mercenari stranieri condannati a morte dai filorussi “saranno fucilati”

Saranno fucilati i mercenari stranieri condannati a morte nella Repubblica popolare di Donetsk. La condanna a morte sarà applicata qualcosa gli appelli in tribunale venissero respinti.
A cura di Chiara Ammendola
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I tre prigionieri durante un'udienza in tribunale (Lapresse)
I tre prigionieri durante un'udienza in tribunale (Lapresse)

"I mercenari stranieri" che sono stati condannati a morte nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nell'Ucraina orientale, saranno "fucilati" se i loro appelli contro la sentenza saranno respinti. Lo ha dichiarato il leader separatista filo-russo, Denis Pushilin, citato dalle agenzie di stampa russe.

“Tutti gli stranieri condannati a morte hanno presentato ricorso – ha detto Pushilin – se il tribunale riterrà appropriata la condanna, i loro casi saranno trasferiti al servizio competente per l'esecuzione della sentenza. La pena di morte è prevista tramite fucilazione”. In carcere in questo momento ci sono i militari britannici Aiden Aslin, 28 anni, del Nottinghamshire e Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire, insieme a Saaudun Brahim, cittadino marocchino: sono stati condannati a morte dai filorussi con l'accusa di essere "mercenari" e di essere coinvolti in "attività terroristiche", ma i tre si sono sempre difesi spiegando di appartenere invece all'esercito ucraino.

(Lapresse)
(Lapresse)

La condanna a morte è il risultato della sentenza di primo grado contro la quale gli imputati potranno fare appello. In caso di conferma della condanna possono richiedere una grazia. Sulla vicenda è intervenuto il governo del Regno Unito che si è detto "profondamente preoccupato" facendo appello alla Convenzione di Ginevra che stabilisce per i prigionieri di guerra il diritto all'immunità: "Non dovrebbero essere perseguiti per partecipazione alle ostilità – aveva fatto sapere in una nota – quindi continueremo a lavorare con le autorità ucraine per cercare di ottenere il rilascio di tutti i cittadini britannici che prestano servizio nelle forze armate ucraine e che sono detenuti come prigionieri di guerra".

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