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Grecia, contaminazione da piombo nel campo di migranti a Lesbo: i più esposti sono i bambini

L’associazione Human Rights Watch ha chiesto delucidazioni sui test effettuati sui terreni del campo migranti di Lesbo in Grecia dove sono state riscontrate alte contaminazioni di piombo. La conferma era arrivata lo scorso 23 gennaio dal governo greco. A rischiare maggiormente sono i bambini o chiunque sia in gravidanza o in allattamento: il piombo infatti è altamente tossico se ingerito o inalato.
A cura di Chiara Ammendola
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Contaminazione da piombo nei campi dei migranti sull'isola di Lesbo in Grecia. La conferma è arrivata lo scorso 23 gennaio da parte del governo greco che ha confermato pubblicamente la presenza di livelli pericolosi di piombo nel suolo nell'area amministrativa del campo di Lesbo. Per questo oggi Human Rights Watch ha chiesto allo stesso governo di rilasciare i risultati dei test e altre informazioni vitali sulla contaminazione da piombo in quei campi così come di comunicare quali misure intenderà prendere per valutare il rischio. 

"Dopo settimane di sollecitazioni, sono stati necessari campioni di terreno per testare la contaminazione da piombo, negando al contempo che esistesse un rischio di esposizione al piombo – ha detto Belkis Wille, ricercatore senior di crisi e conflitti presso Human Rights Watch – non ha reso pubblici i risultati per più di sette settimane e deve ancora consentire a esperti indipendenti di analizzarli o giurare di prendere le misure necessarie per proteggere residenti e lavoratori e informarli sui potenziali rischi per la salute". A rischiare maggiormente sono i bambini o chiunque sia in gravidanza o in allattamento: il piombo infatti è altamente tossico se ingerito o inalato. E considerato che il piombo si degrada molto lentamente, i siti possono rimanere pericolosi per decenni.

"Questa mancanza di trasparenza significa che è impossibile valutare l'adeguatezza del test, valutare cosa rappresentano i risultati o raccomandare strategie specifiche per affrontare i rischi identificati. Di conseguenza, è impossibile determinare se le misure previste nella dichiarazione del 23 gennaio, come l'aggiunta di nuovo terreno, ghiaia e una base di cemento in alcune aree, siano adeguate per proteggere le persone che vivono e lavorano nel campo"

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