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Girava l’Afghanistan per dare una istruzione a bimbe e ragazze: talebani arrestano Matiullah Wesa

“Matiullah Wesa avrebbe potuto lasciare l’Afghanistan ma è rimasto per lavorare per la sua gente, sostenendo il diritto all’istruzione delle ragazze”, ha dichiarato Amnesty International. L’uom è in carcere con una generica accusa di aver svolto attività anti governative.
A cura di Antonio Palma
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Per oltre un decennio lui e i membri dell’organizzazione da lui fondata hanno girato l’Afghanistan per dare una istruzione a bimbe e ragazze nel Paese con svariati progetti ma questo è bastato ai talebani per arrestare Matiullah Wesa, noto attivista afghano fondatore e leader dell'ente di beneficenza Pen Path.

Matiullah Wesa è stato prelevato dagli agenti delle forze di sicurezza talebane venerdì e portato in carcere con una generica accusa di aver svolto attività anti governative. Come prova dei presunti reati, i talebani hanno indicato degli incontri che Wesa ha avuto con funzionari occidentali e difensori dei diritti civili in Occidente. Nel mirino anche i suoi familiari visto che le forze talebane hanno circondato la casa della famiglia i giorni sucessivi e confiscato il cellulare.

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L’arresto di Matiullah Wesa ha fatto scattare una immediata campagna di pressione sui talebani da parte della diplomazia internazionale e di gruppi per i diritti umani, tra cui un alto inviato delle Nazioni Unite e Amnesty International,

"Avrebbe potuto lasciare l'Afghanistan ma è rimasto, nonostante i rischi, per lavorare per la sua gente, sostenendo il diritto all'istruzione delle ragazze", ha detto Samira Hamidi, attivista di Amnesty International per l'Asia meridionale. “Chiediamo alle autorità di chiarire dove si trova, i motivi del suo arresto e di garantire che abbia accesso alla rappresentanza legale e al contatto con la sua famiglia", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. "Le sue azioni erano sospette e abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni a queste persone", ha dichiarato invece un portavoce dei talebani difendendo la scelta dell’arresto.

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Il fondatore di PenPath si batte per il diritto all'istruzione delle ragazze attraverso la sua organizzazione da quando il regime talebano ha vietato alle donne e alle ragazze di frequentare la scuola. I talebani affermano che le scuole e le università sono chiuse solo temporaneamente a donne e ragazze fino a quando non sarà possibile creare un "ambiente adatto". Ma le donne in realtà sono gravemente discriminate tanto da essere bandite anche da parchi, palestre e piscine.

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