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Giovane muore accoltellato, assalto al quartiere dove vivono i rom: case bruciate e scritte razziste

Dopo l’omicidio di un ragazzo di 29 anni a Peal de Becerro, in Spagna, è stata organizzata una spedizione punitiva contro l’intera comunità rom.
A cura di Davide Falcioni
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L'omicidio di un uomo di 29 anni che lavorava in un locale notturno a Peal de Becerro, in Spagna, è stato il pretesti per organizzare un raid razzista contro la locale comunità rom.

I fatti sono avvenuti tra domenica e lunedì scorsi. Álvaro, portiere in una discoteca della località iberica, è stato accoltellato a morte al termine di una lite in una strada della città: cinque ore dopo il delitto, grazie alle numerose testimonianze raccolte e alle immagini delle telecamere della zona, la polizia ha catturato quattro persone: tre fratelli di 20, 28 e 30 anni e un loro cugino di 18 anni, tutti membri di una famiglia di etnia rom. Due di loro sono stati arrestati e condotti in carcere, mentre altri due sono stati posti ai domiciliari in attesa che venga fatta piena luce sul loro ruolo nell'omicidio. Stando a quanto emerso tra i quattro imputati e la vittima era scoppiata una discussione al termine della quale è stato estratto un coltello, arma con la quale è stato ripetutamente pugnalato Álvaro fino a causarne la morte.

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Il giorno dopo il delitto centinaia di persone residenti a Peal de Becerro sono scese in strada. La protesta, dapprima pacifica, è ben presto sfociata in disordini e violenze: sono state rovesciate alcune automobili e realizzate scritte razziste sui muri di molte abitazioni in cui risiedevano cittadini di etnia rom. Non solo: alcuni contestatori hanno dato fuoco ad una casa e danneggiato diverse altre, in quella che a tutti gli effetti è stata una spedizione punitiva di matrice razzista contro le proprietà di persone che nulla avevano a che fare con il delitto di Álvaro.

La Federazione delle Associazioni delle Donne Rom, Kamira, ha espresso piena solidarietà ai familiari del 29enne ucciso, auspicando che i responsabili dell'omicidio vengano assicurati alla giustizia. Kamira ha però anche condannato gli incidenti e chiesto protezione per le famiglie rom della città spagnola. Per quanto "siano stati gravi gli eventi accaduti, ciò non giustifica in alcun modo le manifestazioni che si sono svolte contro la comunità gitana di Peal de Becerro al grido di ‘assassini', tanto meno l'incendio di una delle case di una delle famiglie zingare che vi abitano, o le minacce che hanno portato diverse famiglie ad allontanarsi temporaneamente dal paese, per il timore di rappresaglie". "La società gitana è ampia, diversificata, plurale e con valori che ripugnano questo tipo di crimine (l'omicidio di un uomo, ndr), che condanniamo fermamente. Noi condanniamo il delitto allo stesso modo del resto della società spagnola".

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