Finto autotrasportatore si presenta in ditta con falsi documenti e porta via carico di aragoste da 370mila euro

Nessuna minaccia e nessuna arma, un uomo è riuscito a portare via un intero carico di aragoste da una ditta specializzata del settore solo presentandosi nel magazzino ed esibendo documenti di carico falsificati. È accaduto a Taunton, nel Massachusetts, in Usa, dove grazie allo stratagemma il finto autotrasportatore ha fatto sparire un carico di oltre 400mila dollari, vale a dire circa 370mila euro, destinata ai supermercati e grandi catene della zona.
Un colpo dunque studiato a tavolino e ben progettato che ha beneficiato di informazioni precise sul trasporto delle aragoste. Secondo quanto riferito dal presidente della Rexing Companies, la società di trasporto merci con sede nell'Indiana incaricata del trasporto dell'aragosta, la spedizione era in viaggio verso i supermercati Costco di vari stati americani come Illinois e Minnesota ma i malviventi l’hanno intercettata in un punto di scambio e così non è mai giunta a destinazione.
Secondo l’azienda di logistica che coordinava la spedizione, il piano era abbastanza complesso e prevedeva diversi passaggi. La prima parte avrebbe riguardato una truffa di phishing con i criminali che avrebbe leggermente modificato il nome di dominio dell'email di una vera azienda di autotrasporti. L'azienda di logistica quindi avrebbe invitao i documenti di spedizione a quella che si è rivelata la ditta finta che per mettere a segno il colpo usava anche telefoni usa e getta per evitare di essere rintracciata successivamente.
"Questo furto non è stato casuale. Ha seguito uno schema che stiamo osservando sempre più spesso, in cui i criminali si spacciano per trasportatori legittimi utilizzando email falsificate e telefoni usa e getta per dirottare merci di alto valore durante il trasporto", ha spiegato il presidente della ditta.
Un colpo non di poco conto perché la perdita di aragoste per un valore di 400mila dollari è stata "significativa" per l'azienda, che spiega: “Ciò obbliga a prendere decisioni difficili e, in ultima analisi, fa aumentare i costi lungo tutta la catena di fornitura, costi che alla fine sono a carico dei consumatori".
Sul caso sta ora indagando l'FBI ma l'azienda truffata avverte: “Abbiamo bisogno che le agenzie federali dispongano di strumenti di contrasto moderni per tenere il passo con le reti criminali organizzate. Finché ciò non accadrà, questi furti continueranno a compromettere le attività commerciali e a incidere sui prezzi di tutti i giorni".