46 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Falsifica test di paternità col dna dello zio ignaro per evitare assegni al figlio: beccato e condannato

Un uomo britannico non ha esitato a falsificare il test di paternità a cui si era sottoposto, ingannando anche lo zio e usando il dna dell’uomo al posto del suo, per evitare di pagare gli assegni di mantenimento per il figlio.
A cura di Antonio Palma
46 CONDIVISIONI
Immagine

Per evitare di pagare gli assegni di mantenimento per il figlio, un uomo britannico non ha esitato a falsificare il test di paternità a cui si era sottoposto, ingannando anche lo zio e usando il dna dell’uomo al posto del suo. Il singolare caso vede come protagonista un uomo inglese di 32 anni il cui stratagemma però non ha funzionato. Beccato e costretto a rifare il test di paternità, infatti, il trentaduenne ora non solo sta pagando l’assegno al figlio ma è stato anche condannato da un tribunale inglese per frode.

I fatti contestati all’uomo risalgono a quattro anni fa quando, come ricostruisce il Daily Mail, l’uomo era stato chiamato dalla sua ex a versare gli assegni per il figlio di pochi mesi. La madre del bambino infatti faticava ad affrontare la situazione ed era costretta a saltare i pasti per risparmiare denaro. L’uomo però ha negato si essere il genitore del bimbo e quindi si è arrivato al test del dna.

Al momento del test, però, l’uomo ha messo in piedi uno stratagemma singolare che ha coinvolto suo malgrado lo zio. Si è fatto accompagnare dall’uomo dicendogli che era una questione di lavoro e così ha usato la sua saliva per il tampone, approfittando che era fatto dalla sua auto. Al termine del test è emerso così che non era il genitore del figlio.

Una strategia che non ha funzionato visto che la madre del bambino ha contestato il risultato e lui è stato arrestato dalla polizia e costretto a fare un altro tampone in ospedale che questa volta ha confermato la paternità. La settimana scorsa, presso la corte dei magistrati di Bexley, l’uomo, che vive nel Kent, si è dichiarato colpevole di frode e condannato a 200 ore si servizi sociali.

“Ha preso una decisione estremamente sbagliata ed è la prima volta che commette un reato grave. Non ci sono scuse per il suo comportamento, ma in quel momento non se la stava cavando bene e gli erano stati prescritti farmaci ansiolitici e antidepressivi” ha spiegato il suo legale, aggiungendo: “È stato preso dal panico per quanto riguarda i soldi e sa che il suo comportamento non era giusto ed è molto dispiaciuto per le sue azioni”.

46 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views