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Covid 19

Covid, zero morti nel Regno Unito: è la prima volta da marzo 2020

Per la prima volta da marzo 2020 nel Regno Unito nelle ultime 24 ore non sono stati registrati morti di Covid. Nel frattempo, però, si moltiplicano gli appelli degli scienziati affinché le riaperture del 21 giugno vengano rinviate: sono infatti in aumento i contagi da variante indiana e si rischia una nuova ondata.
A cura di Davide Falcioni
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Per la prima volta da marzo 2020 nel Regno Unito nelle ultime 24 ore non sono stati registrati morti di Covid: a renderlo noto il bollettino quotidiano diramato dal governo, che conferma l'efficacia della campagna vaccinale nel limitare le forme gravi della malattia anche di fronte all'emergente variante Delta (in precedenza detta ‘indiana') del virus. I dati, alleggeriti peraltro dal tradizionale ritardo di parte delle statistiche riferite al weekend, indicano inoltre un numero di nuovi contagi giornalieri di nuovo in lieve discesa a 3.165 (su 602.000 tamponi) e un totale di persone ricoverate al momento in ospedale per Covid ferme a 870.

In aumento in UK i casi di variante indiana

Lo "zero" nella casella del numero dei morti di oggi fotografa, in realtà, la situazione epidemiologica di alcune settimane fa, quando i casi di variante Delta nel Regno Unito erano ancora molto pochi: il quadro, tuttavia, sta nuovamente peggiorando perché si sta osservando una recrudescenza dei contagi che ha fatto ipotizzare a diversi scienziati l'inizio di una nuova ondata. Per questa ragione in molti stanno da giorni chiedendo al governo di rivedere il piano delle riaperture previste per il 21 giugno. "Possiamo già osservare che le misure attualmente in vigore non sono in grado di fermare la rapida crescita dei contagi in alcune aree del paese. A meno che non avvenga un miracolo eliminare le residue misure di contenimento a fine giugno è un rischio enorme. L'aumento dei casi che stiamo vedendo ora dovrebbe causare una rivalutazione del più recente rilassamento", ha dichiarato Martin McKee, docente di sanità pubblica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine. Della stessa opinione sono il professor Paul Hunter, docente di medicina presso l'Università dell'East Anglia, e il professor Ravi Gupta dell'Università di Cambridge. "Se le cose andranno come temo, probabilmente avremo una terza ondata con molte infezioni, morti e pazienti gravi", ha detto.

UK, aumentano i contagi, riaperture a rischio

Anche la British Medical Association ha invitato il primo ministro, Boris Johnson, a onorare il suo impegno a revocare le misure basate su "dati, non date" e ha sottolineato che l'esecutivo dovrebbe astenersi dal dare il via libera al passaggio alla fase quattro delle riaperture "fino a che le nuove informazioni a disposizione non saranno considerate scientificamente". Insomma, sebbene l'assenza di decessi delle ultime 24 ore rappresenti un'ottima notizia nel Regno Unito è ancora presto per cantar vittoria.

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