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Covid 19

Il Regno Unito teme una terza ondata nonostante le vaccinazioni: riaperture a rischio

Nonostante il successo della campagna vaccinale il Regno Unito rischia di piombare in una nuova ondata: i contagi, infatti, sono nuovamente in aumento da quando sono state eliminate molte restrizioni e da quando in alcune aree del paese è stata rilevata la presenza della variante indiana. Le riaperture del 21 giugno ora sono seriamente a rischio.
A cura di Davide Falcioni
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Nel Regno Unito oltre il 58 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 38 per cento anche la seconda, eppure secondo alcuni scienziati sarebbe ancora presto per eliminare tutte le restrizioni in vigore perché potrebbe essere cominciata una nuova ondata di contagi soprattutto a causa della diffusione della variante indiana. I numeri non sono ancora alti ma documentano una recrudescenza dei casi: ieri, 30 maggio, i positivi sono stati 3.240, 1.005 in più rispetto alla scorsa settimana, e se il trend non subirà una netta inversione di rotta il governo sarà costretto a rivedere i criteri delle riaperture sacrificando alcune attività.

Il 21 giugno Downing Street ha previsto la revoca di tutte le restrizioni ancora in vigore nel paese, ma Nadhim Zahawi – ministro dei vaccini – ha annunciato che alcune misure potrebbero essere mantenute, ad esempio l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi e quello – per le aziende – di prevedere una quota di smart working  per i loro dipendenti. Il dibattito in seno al governo è piuttosto acceso: i consulenti scientifici del gruppo SAGE (Scientific Advisory Group for Emergencies) hanno fatto notare come, dopo una frenata, i casi siano tornati ora ad aumentare nuovamente riportandosi sui livelli della fine di marzo: una recrudescenza dei contagi era attesa perché si prevedeva che, con la fine del lockdown, il virus avrebbe potuto circolare facilmente tra milioni di cittadini non vaccinati. Il sospetto, tuttavia, è che la diffusione della variante indiana possa peggiorare la situazione: "Al momento – ha dichiarato il ministro Zahawi – non disponiamo di dati sufficienti. Ci sono alcune zone del paese dove non c'è traccia della mutazione B.1.617.2 e tutto è abbastanza stabile; in altre aree del paese però la variante indiana sta cominciando a spodestare quella del Kent".

Martin McKee, docente di sanità pubblica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha dichiarato che la terza ondata è in realtà già iniziata. "Possiamo già osservare che le misure attualmente in vigore non sono in grado di fermare la rapida crescita dei contagi in alcune aree del paese. A meno che non avvenga un miracolo eliminare le residue misure di contenimento a fine giugno è un rischio enorme. L'aumento dei casi che stiamo vedendo ora dovrebbe causare una rivalutazione del più recente rilassamento". Della stessa opinione sono il professor Paul Hunter, docente di medicina presso l'Università dell'East Anglia, e il professor Ravi Gupta dell'Università di Cambridgei. "Se le cose andranno come temo, probabilmente avremo una terza ondata con molte infezioni, morti e pazienti gravi", ha detto.

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