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Covid 19

Contro Omicron nuove restrizioni anche in Svezia: tornano smart working, distanziamento e mascherine

Preoccupata per la variante Omicron, anche la Svezia decide una nuova stretta alle regole anti Covid. “Dobbiamo assumerci una responsabilità collettiva”, ha detto la premier Andersson.
A cura di Susanna Picone
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L’aumento dei contagi Covid-19 fa paura anche in Svezia e per correre ai ripari il governo ha deciso di introdurre delle misure restrittive. La premier Magdalena Andersson in una conferenza stampa insieme ad altri componenti del governo ha esortato tutti a fare uno sforzo per fermare la curva dei contagi e la preoccupante variante Omicron. "Dobbiamo prenderci tutti le nostre responsabilità e dobbiamo adattarci alla nuova realtà", è quanto ha detto la premier svedese aggiungendo di capire che tutti sono stanchi della pandemia, ma sottolineando che “adesso c'è una nuova variante del virus e ciò significa che siamo in una nuova situazione”.

Tra le nuove regole per contrastare la diffusione della pandemia torna lo smart working: il governo svedese esorterà tutti i dipendenti a lavorare da casa se possibile e imporrà anche delle regole più severe per il distanziamento sociale. Tra le altre misure, il limite di 50 persone negli incontri privati; in bar, ristoranti e ai grandi eventi si farà servizio solo ai tavoli e dovrà esserci distanziamento; sui trasporti pubblici sarà necessario indossare la mascherina. E ancora: le attività sportive potranno essere svolte ma evitando competizioni al chiuso. Se necessario, le università potranno introdurre la didattica a distanza. Per eventi con più di 500 invitati o partecipanti sarà richiesto il certificato di vaccinazione e il distanziamento. Previste anche delle misure per evitare l'affollamento in negozi e shopping center. Il governo raccomanda inoltre di evitare assembramenti in qualsiasi ambiente.

Le nuove misure anti-contagio in Svezia varranno a partire da giovedì 23 dicembre. Secondo quanto rende noto il ministero della Sanità, lo scenario peggiore in un modello di pandemia aggiornato vedrebbe i nuovi contagi Covid raggiungere quotidianamente più di 15.000 positivi entro la metà di gennaio.

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