Charlie Hebdo, la vittima “meno conosciuta” e il ricordo dell’azienda: “Noi siamo Frédéric”

Frédéric Boisseau era al suo posto di lavoro, il giorno dell'attentato a Charlie Hebdo a Parigi. Non però nella redazione della rivista satirica. Eppure è stata la prima vittima dell'attentato. Dipendente della Sodexo, 42 anni, padre di due figli, era il portiere a cui i due assassini hanno chiesto dove fosse la sede del magazine prima di freddarlo senza scrupoli. I fratelli Kouachi infatti non avevano idea di dove potessero trovarsi gli uffici di Charlie Hebdo. Inizialmente sbagliano indirizzo. Chiedono ad una postina trovata per caso in corridoio (stando a ricostruzioni ancora frammentarie) dove fossero i disegnatori. Ma lei non lo sa con esattezza. Vanno in portineria ed è lì che trovano Fred. Posto sbagliato, momento sbagliato. Riescono a farsi dire si trova la redazione. A quel punto la vita dell’uomo non vale più nulla. Una raffica di Ak-47 lo uccide.
Il ricordo dell'azienda: "Noi siamo Frédéric"
Su Twitter in questi due giorni sono in molti hanno voluto ricordare anche la vittima “meno conosciuta” dell’attentato di Charlie Hebdo. “Nous sommes Charlie mais nous sommes aussi Frédéric”, “Noi siamo Charlie ma anche Frédéric”, la frase più retwittata. Sconvolta la compagnia Sodexo specializzata nei servizi – nella quale la vittima lavorava da circa 15 anni – ha invitato tutti i suoi 420.000 dipendenti in 80 Paesi ha raccogliersi per un minuto di silenzio, ieri pomeriggio, e rendere omaggio a Fréd, responsabile del team incaricato di curare la manutenzione del palazzo al 10 di rue Nicolas Appert. L'azienda ha inoltre aperto un conto corrente, chiamato "Sodexo: noi siamo Frédéric", per raccogliere fondi a sostegno alla famiglia di Boisseau.