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Capo Verde, il giallo della morte del cooperante David Solazzo: “La sera prima a cena con amici”

David Solazzo, agronomo trentunenne fiorentino a Capo Verde per coordinare un progetto di cooperazione per il Cospe, una Ong di Firenze, è morto sull’isola di Fogo. Il giovane sarebbe stato trovato morto in casa sembra in seguito a un incidente sul quale le autorità stanno indagando. In programma oggi l’autopsia.
A cura di Susanna Picone
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È in programma oggi, giovedì 2 maggio, l’autopsia sul corpo di David Solazzo, il trentunenne fiorentino trovato morto a Capo Verde, dove si trovava per coordinare un progetto di cooperazione per il Cospe, una Ong di Firenze. David è morto sull'isola di Fogo, secondo il Cospe in un incidente su cui sono in corso indagini. Solazzo era un agronomo ed è stato trovato morto mercoledì mattina nella sua casa, secondo quanto ha confermato all'Ansa il console italiano a Praia, Luigi Zirpoli. “Al momento non posso dirvi più di quanto già sapete – ha detto il console -. Ieri sera era stato a cena con degli amici e stamani è stato trovato morto in casa dove, credo, vivesse da solo”. “Nonostante la sua giovane età, David era esperto di cooperazione e con noi aveva già fatto un'esperienza in Angola”, ha aggiunto Anna Meli, responsabile della comunicazione del Cospe. “A Capo Verde abbiamo un'altra nostra cooperante, una giovane della Sardegna – ha continuato Meli -, e le prime notizie le abbiamo avute da lei. Poi siamo in contatto, tramite il console, con le autorità e speriamo di avere qualche notizia in più nella giornata di domani. I genitori, che vivono a Firenze, hanno saputo quanto era successo nel pomeriggio”. David potrebbe essersi ferito in un incidente domestico oppure potrebbe aver subito una rapina ed essere stato aggredito. Al momento nessuna pista investigativa è esclusa.

A dare notizia della morte del cooperante la Ong di Firenze per cui lavorava – David Solazzo era arrivato a Capo Verde nel novembre scorso dove aveva "messo in campo la sua professionalità, la sua energia e passione al servizio delle comunità locali". Il giovane era già stato per la stessa Ong fiorentina anche in Angola. Il progetto di cui il trentunenne era il coordinatore si chiama “Rotas de Fogo”, il suo obiettivo “è portare avanti azioni per il rafforzamento del turismo rurale e sostenibile nell'Isola di Fogo”. Nella sua nota il Cospe ha scritto di stringersi “attorno alla famiglia, alla fidanzata e agli amici, con l'impegno di fare di tutto per appurare la realtà dei fatti, ancora sgomenti per la tragica notizia”.

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