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Canada, fine della caccia all’uomo: morti in un fiume i due teenager in fuga dopo 3 omicidi

Dopo tre settimane di ricerche la polizia canadese ritiene di aver trovato Kam McLeod e Bryer Schmegelsky, 19 e 18 anni, due ragazzi in fuga da oltre tre settimane per aver ucciso due turisti e un professore nella British Columbia. La caccia all’uomo si è conclusa con il ritrovamento dei corpi lungo le rive del fiume Nelson.
A cura di Susanna Picone
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Fine della caccia all’uomo in Canada. Kam McLeod e Bryer Schmegelsky, due giovani da settimane in fuga, sono stati trovati morti. La polizia canadese ha trovato i corpi dei due ragazzi sospettati di aver ucciso tre persone, due turisti e un professore nella British Columbia, lungo le rive del fiume Nelson. Gli agenti alcuni giorni fa avevano trovato un barchino di alluminio danneggiato, probabilmente dalle rapide del fiume, ipotizzando che potesse essere stato usato dai due ragazzi. Successivamente i poliziotti hanno ritrovato alcuni oggetti appartenenti ai due lungo il fiume e così si sono convinti che quella era la pista giusta. E alla fine hanno trovato anche i corpi in una zona di fitta vegetazione. Per gli agenti si tratta appunto dei due teenager in fuga, anche se sarà necessario attendere i risultati degli esami per averne la certezza. La polizia intanto ha dichiarato chiusa la caccia all’uomo a cui hanno partecipato centinaia di agenti, auto, elicotteri e anche due aerei da guerra, anche se “le indagini proseguono”.

Uccisi due giovani turisti e un insegnante – Su questa storia di cui si è parlato tantissimo in Canada nelle ultime settimane restano molti punti interrogativi. Kam McLeod, 19 anni, e Bryer Schmegelsky, 18, sono sospettati di aver ucciso tre persone: Lucas Fowler, ventitreenne australiano, Chynna Deese, la sua fidanzata americana di ventiquattro anni, e il professor Leonard Dyck, sessantaquattrenne insegnante di botanica. La coppia è stata trovata senza vita nella piazzola di un’autostrada nella Columbia Britannica, il professore è stato trovato morto a 500 km di distanza dalle altre vittime. Non si conosce il movente dei delitti. Inizialmente i due presunti assassini – i due ragazzi erano amici dai tempi delle elementari ed erano partiti in cerca di lavoro – erano stati dichiarati scomparsi, poi sospettati della morte di tre persone. In queste settimane di indagini, oltre alla passione dei due amici per i videogiochi di sopravvivenza, erano emerse le simpatie di Bryer per il nazismo, per la Russia sovietica e per le armi. Alcuni ex compagni avrebbero ammesso di non essere sorpresi nel sapere che quel ragazzo che “faceva commenti su uccidere la gente” potrebbe aver davvero ucciso delle persone. “Spero che il ritrovamento dei corpi sia un primo passo verso una spiegazione”, ha detto la comandante Jayne MacLatchy.

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