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Cadavere di una 16enne nel cemento, caso risolto 55 anni dopo col dna di una vittima dell’11 settembre

Gli inquirenti della polizia di New York che non si sono mai arresi arrivando a risolvere il cold case della 16enne ben 55 anni dopo la morte, grazie al dna di una vittima dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle.
A cura di Antonio Palma
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Il misterioso omicidio di un'adolescente avvenuto nel centro di Manhattan di cui nessuno ha saputo nulla per decenni, il cadavere della giovanissima vittima emerso per caso solo oltre 30 anni dopo e pochissimi indizi da cui poter partire per una indagine. Erano questi gli elementi desolanti da cui partivano gli inquirenti della polizia di New York che però non si sono mai arresi arrivando a risolvere il cold case ben 55 anni dopo la morte dell'adolescente, grazie al dna di una vittima dell'attentato dell'11 settembre alle Torri Gemelle.

La Cold Case Squad della polizia di New York, infatti, ha annunciato nei giorni scorsi la conclusione di un lavoro di squadra durato decenni che ha portato a identificare quella che era stata definita come "Midtown Jane Doe" al momento della scoperta del cadavere nel 2003. Dopo 21 anni, l'adolescente è stata identificata come Patricia Kathleen McGlone, all'epoca appena 16enne.

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La ragazza era stata vista l'ultima volta nel 1969 quando qualcuno l'ha uccisa e sepolta nel seminterrato di quello che un tempo era il famoso locale "Steve Paul's The Scene". Solo il 10 febbraio del 2003 però il suo corpo venne rinvenuto da alcuni operai edili che si trovavano nell' edificio destinato alla demolizione. Lo scheletro della 16enne era avvolto in un tappeto e incastrato nel cemento.

"Stavano sfondando il pavimento di cemento e un teschio è rotolato fuori", ha detto alla NBC il detective che si è occupato del caso negli ultimi anni, Ryan Glas, rivelando: "Era legata con un cavo elettrico e i resti indicano che era in posizione fetale".

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La vittima indossava un anello con le iniziali "PMcG", corrispondenti al suo nome e un orologio degli anni '60. Addosso a lei furono trovati anche una monetina del 1969 e un soldatino giocattolo di plastica, che hanno spinto la polizia a credere che forse aveva dato alla luce un bambino prima della sua morte.

Di lei però non si è saputo nulla fino alla svolta grazie al dna. Negli ultimi anni, infatti, i casi irrisolti sono stati riesaminati cercando di ricostruire l'albero genealogico delle vittime. In questo caso si è arrivati all'identità della 16enne perché il suo DNA corrispondeva a quello di un membro della famiglia ucciso nell'11 settembre.

I documenti sul DNA accessibili al pubblico, compresi quelli di una vittima dell'11 settembre, infatti hanno finalmente collegato quei resti del 2003 a Patricia Kathleen McGlone, una ragazza di Brooklyn sparita nel 1969.

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