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Bielorussia: Parlamento Ue non riconosce vittoria Lukashenko alle elezioni, la Lega si astiene

Il Parlamento Ue non ha riconosciuto la vittoria di Alexander Lukashenko alle ultime contestatissime elezioni presidenziali in Bielorussia ritenendo che la consultazione si sia svolta “in flagrante violazione di tutte le norme riconosciute internazionalmente”. Nello stesso provvedimento il Parlamento Ue chiede “nuove elezioni il prima possibile” condotte sotto “la supervisione internazionale”e infine  sanzioni comuni contro Lukashenko.
A cura di Antonio Palma
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Con 574 voti favorevoli,  37 contrari e 82 astensioni, il Parlamento Ue non ha riconosciuto la vittoria di Alexander Lukashenko alle ultime contestatissime elezioni presidenziali in Bielorussia. Con la risoluzione approvata a larga maggioranza, l'Unione Europea contesta la validità del risultato della consultazione elettorale del 9 agosto scorso ritenendo si sia svolta "in flagrante violazione di tutte le norme riconosciute internazionalmente". Di conseguenza allo scadere dell'attuale mandato, il 5 novembre prossimo, il Parlamento europeo non riconoscerà più Lukashenko come presidente della Bielorussia. A favore della risoluzione Ue hanno votato i parlamentari di Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia mentre si sono astenuti i rappresentanti della Lega.

"In Bielorussia nuove elezioni il prima possibile"

Nello stesso provvedimento il Parlamento Ue chiede "nuove elezioni il prima possibile" condotte sotto "la supervisione internazionale"e infine  sanzioni comuni contro Lukashenko. Vengono  condannate esplicitamente le violente repressioni dei manifestanti e il controllo di Internet e dei media, e si ricorda che l'Ue "supporta i cittadini bielorussi che manifestano per la libertà e la democrazia".  La presa di posizione del'Ue infatti arriva al termine di una lunga repressione contro le opposizioni iniziata nel Paese subito dopo la proclamazione del vincitore e dei risultati elettorali che avevano spinto numerosi manifestanti a scendere in strada per chiedere la ripetizione della consultazione elettorale.

Svetlana Tikhanovskaya a Bruxelles

La principale oppositrice e candidata  alle presidenziali bielorusse Svetlana Tikhanovskaya è stata costretta a lasciare il Paese subito dopo le elezioni sotto minaccia mentre diversi suoi collaboratori sono spariti nel nulla. Proprio Tikhanovskaya sarà ospitata lunedì prossimo a Bruxelles dal'alto rappresentante Ue Josep Borrell e poi dal presidente del parlamento europeo David Sassoli.

Lukashenko: "Risoluzione Ue è esplicitamente  aggressiva"

La decisione di Bruxelles ovviamente è stata accolta duramente dalla Bielorussia che ha definito "esplicitamente aggressiva" e non costruttiva la risoluzione del  Parlamento europeo. Secondo il ministero degli Esteri bielorusso, "il documento" del Parlamento europeo "ha un carattere esplicitamente aggressivo e non contiene neanche una tesi di carattere costruttivo o di carattere bilanciato". "Siamo delusi – dichiara in una nota ripresa dall'agenzia russa Ria Novosti – dal fatto che il parlamento europeo, che si posiziona come una struttura seria, oggettiva e democratica, non sia riuscito a trovare la volontà politica per guardare al di là del proprio naso, per superare la unilateralità e non diventare ostaggio dei luoghi comuni".

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