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Bielorussia: scomparsa altra collaboratrice dell’oppositrice Tikhanovskaya. Cosa sta succedendo

Si tratta di Antonina Konovalova. Ieri la notizia del rapimento di Maria Kolesnikova, simbolo dell’opposizione insieme a Svetlana Tikhanovskaya che dall’11 agosto è rifugiata in Lituania. Con lei si erano allontanati due membri del Consiglio di coordinamento dell’opposizione in Bielorussia.
A cura di Biagio Chiariello
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Antonina Konovalova, altra collaboratrice della ex candidata alle presidenziali bielorusse Svetlana Tikhanovskaya, è sparita Minsk. Lo ha segnalato lo staff di Tikhanovskaya, riferendo che si sono persi i contatti con la donna, che non si sa dove possa trovarsi. Ieri, si sono "perse le tracce" di Maria Kolesnikova, principale esponente dell'opposizione rimasta in patria, e due altri membri del Consiglio di coordinamento dell'opposizione. Stando alla tv di stato e all’agenzia di stampa russa Tass nella notte tra il 7 e l’8 settembre, Kolesnikova sarebbe stata arrestata mentre tentava di raggiungere l’Ucraina, mentre secondo il sito locale Tut.by – che ricostruisce l’accaduto in base al racconto di una testimone oculare – sarebbe stata rapita intorno alle 10 di mattina del 7 settembre in prossimità del museo di arte nazionale di Minsk.

Secondo l’emittente Belarus-1 Tv gli altri due membri del Consiglio di coordinamento creato dall’opposizione per garantire il trasferimento dei poteri, Anton Rodnenkov e Ivan Kravtsov, “sono scappati la scorsa notte e hanno passato il valico di frontiera alle 4 del mattino”. Il portavoce del Comitato statale di frontiera, Anton Bychkovsky è però convinto che Kolesnikova non abbia attraversato il confine con l’Ucraina forse perché “spinta fuori” dalla Bmw su cui viaggiava con Kravtsov e Rodnenkov, che sono invece riusciti ad entrare in territorio ucraino. Durante il passaggio di frontiera, ha detto ancora Bychkovsky, nonostante l’auto avesse superato i controlli delle guardie di frontiera bielorusse, Kolesnikova si sarebbe ad un certo punto “trovata fuori dal veicolo”, forse dopo essere stata “spinta fuori” dall’auto che ha poi raggiunto il confine ucraino.

"C'è una maggiore sicurezza al confine, quindi c'è una pattuglia là fuori. Naturalmente, sono stati fermati. Hanno accelerato con la macchina. Sembra che sia stata buttata fuori dall'auto in movimento", ha detto ha affermato il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in un'intervista alle emittenti russe. A quel punto il servizio di frontiera ha in seguito arrestato Kolesnikova. "E gli altri hanno attraversato il confine, attraverso il checkpoint ucraino. A quanto mi risulta, l'Ucraina li ha arrestati. E siamo in trattative con loro [l'Ucraina] per riaverli", ha spiegato Lukashenko. Un membro del consiglio dell'opposizione, Pavel Latushko, ha detto che c'è stato un tentativo di portare Kolesnikova in Ucraina con la forza, ma la donna ha strappato il suo passaporto per evitarlo.

Maria Kolesnikova, simbolo dell’opposizione insieme a Svetlana Tikhanovskaya che dall’11 agosto è rifugiata in Lituania, è ora detenuta in una stazione della guardia di frontiera a Mozyr, nella regione di Gomel. Lo hanno riferito dallo staff di Viktor Babariko, il banchiere e mancato candidato presidenziale per cui lavorava Kolesnikova prima che l'oppositore fosse arrestato. "Ci sono arrivate informazioni da diverse fonti anonime secondo cui Kolesnikova è detenuta e ora si trova nelle strutture della guardia di frontiera di Prudok", nel distretto di Mozyr.

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