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Auto sulla folla a Berlino, sette scolari ancora gravi in ospedale. Polizia: “Gesto volontario”

Sono sette gli scolari in gita a Berlino colpiti dall’auto piombata sulla folla mercoledì pomeriggio e ancora ricoverati in ospedale. La polizia intanto parlato di “gesto volontario” da parte dell’uomo alla guida, poi arrestato.
A cura di Chiara Ammendola
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"Sette scolari sono ancora ricoverati negli ospedali di Berlino", a dirlo è il presidente del Land dell'Assia, Boris Rhein, in una conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Bad Arolsen, il comune da cui proviene la scolaresca travolta ieri a Berlino da un'auto piombata sulla folla. Un morto e almeno dieci feriti di cui cinque gravi il drammatico bilancio.

Alla guida della vettura c'era un ventinovenne di origini tedesco-armene che è stato arrestato subito dopo e che si trova ora ricoverato in ospedale in un reparto di Psichiatria: sarebbe affetto da schizofrenia paranoide, una condizione che ha provocato la sua azione, così come riferito dalla senatrice dell'Interno della capitale, Iris Spranger. Secondo quanto riportato dal portavoce della polizia di Berlino, Martin Dams, si è trattato infatti di un "gesto volontario" che l'uomo avrebbe confessato quasi subito: con l’aiuto di un interprete, gli inquirenti stanno ora cercando di scoprire qualcosa in più dalle sue dichiarazioni che sono state a tratti confuse. La procura di Berlino ha esclusa la pista terroristica.

L’incidente è avvenuto vicino alla popolare via dello shopping Kurfürstendamm, nella parte occidentale della capitale tedesca. L’uomo, alla guida dell'auto della sorella, ha impattato “consapevolmente con un veicolo due obiettivi”: un gruppo di persone all’angolo fra Ku’damm e Rankstresse, e un gruppo di scolari nella Tauenzienstrasse. L'accusa nei suoi confronti è di tentato omicidio di 31 persone, e di un pericoloso attacco al traffico stradale. Nell’auto sono stati trovati poster e documenti che contenevano dichiarazioni sulla Turchia, mentre sarebbe stata smentita la presenza di una lettera nella quale rivendicava i motivi del folle gesto.

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